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Gualtieri “rivoluziona” il Fisco: ecco il modello che premia i redditi medi e bassi

Il ministro dell’Economia Gualtieri, insieme al governo, sta mettendo a punto una nuova riforma del Fisco a partire dalla rimodulazione delle aliquote Irpef. Cosa succederà, dunque? Le prime cose che spariranno sono le deduzioni da lavoro dipendente e il bonus da 80 euro introdotto da Matteo Renzi e diventato di 100 euro da qualche mese. Gli sconti fiscali saranno già incorporati nell’algoritmo e per questo motivo figureranno nell’aliquota media personalizzata che ciascuno di noi pagherà e che potrebbe avere comunque un tetto massimo del 43 per cento per evitare un eccesso di progressività. Ma come cambieranno le aliquote?

Spiega Repubblica: “Per la fascia di redditi tra i 15 mila e i 20 mila euro ci sarà un taglio dell’aliquota media di circa 2 punti percentuali, intorno ai 40 mila euro il risparmio sarà di circa 3 punti, oltre i 70 mila le cose rimarranno più o meno uguali. Sono queste le prospettive della rivoluzione del fisco ispirata al modello tedesco che prevede al posto delle attuali cinque aliquote e relativi scaglioni una aliquota media “ad personam” calcolata su misura per il reddito di ciascun contribuente”.

Con l’abolizione degli scaloni si eviteranno i salti di aliquota che per pochi euro penalizzavano molti lavoratori. Alcuni esempi di come cambieranno le aliquote con questa “rivoluzione” del Fisco: “Per valutare l’impatto della riforma bisogna confrontare le attuali aliquote medie, cioè il netto da pagare di imposta alla fine del percorso e non fare riferimento alla griglia di aliquote marginali cui siamo abituati. Un lavoratore dipendente che ha un reddito imponibile di 25 mila euro avrà una aliquota media, cioè quella che sborsa effettivamente, del 14,7 per cento dunque 2 punti in meno rispetto all’attuale 16,7 per cento; chi guadagna 40 mila euro scenderà dal 27,8 al 24,8 per cento di aliquota media”.

Tutto sarà più trasparente, e soprattutto la curva è “chiavi in mano”. Il modello tedesco in salsa italiana tuttavia ha parecchie caratteristiche per piacere. In primo luogo per la semplicità: oggi per arrivare dal reddito complessivo all’imposta netta da pagare bisogna fare uno slalom tra deduzioni, aliquote e scaglioni (tenendo conto, come è noto, che la successione delle cinque aliquote si applica volta per volta alla parte di reddito eccedente, rispetto all’aliquota precedente e non a tutto l’imponibile). Domani basterà inserire il propri reddito in una app o in un tax calcubtor su Internet per avere il proprio netto da pagare. Andrà in porto questa nuova riforma del Fisco?

 

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