Lasciati in mare, in apposite navi, fino a quando verrà deciso il loro destino dalle autorità. Questa è la soluzione che il Regno Unito sta pensando di adottare contro i migranti e richiedenti asilo che sbarcano sempre più a Dover e dintorni dal Canale della Manica. Una decisione che ha avuto inizio ieri, in quanto secondo il governo Johnson tra le varie opzioni e soluzioni da adottare circa l’immigrazione irregolare, ci sarebbe quella di trasferire tutti i richiedenti asilo o i migranti in attesa di uno status. La drastica soluzione si basa sul duro modello australiano, anche se dopo lo shock delle associazioni umanitarie, l’esecutivo britannico ha precisato ieri che si tratta solo di un’ipotesi fra le tante.
Da giorni sulla stampa del Paese si susseguono le anticipazioni sui piani della Segretaria di Stato agli Interni, Priti Patel, uno dei falchi del governo di Boris Johnson in tema di migranti, nonostante sia lei stessa figlia di rifugiati che hanno ottenuto la protezione in Gran Bretagna negli anni Sessanta. Un recente articolo del Financial Times ha rivelato l’iniziale idea di Johnson di deportare tutti i richiedenti asilo del Paese in una remota isola nell’oceano Atlantico, uno dei suoi territori d’oltremare, creando lì un hotspot dove tenerli in attesa di decidere se accordare o meno la protezione internazionale. In realtà, c’è un piano piuttosto concreto. A confermarlo nelle ultime ore Downing street stessa, per cui “il governo sta cercando alternative per cambiare le nostre politiche su immigrazione illegale e richiedenti asilo, in modo da proteggere coloro che finiscono nelle mani dei trafficanti di esseri umani”.
Migranti lasciati a largo delle coste
Stando ad un articolo del Times, la strada che potrebbe presto intraprendere il governo di Boris Johnson è quella di “sistemare” i richiedenti asilo e migranti in attesa di status su grosse navi, in parte ex da crociera, al largo delle coste britanniche. Per esempio, Londra starebbe trattando proprio con l’Italia l’acquisto, per oltre 6 milioni di euro, di una nave costruita 40 anni fa che potrebbe ospitare 1.400 persone in 141 cabine. Mentre un’altra nave, stavolta da crociera e dunque molto più grande, al momento ancorata a Barbados, costerebbe quasi 100 milioni, avrebbe mille cabine e una capienza totale di 2.417 persone.
Usare vecchie navi per respingere i migranti processati in base alla loro domanda di asilo sembra essere la soluzione migliore per il ministro Patel. Una parte dell’esecutivo, infatti, non condivide l’alternativa di collocarlo su vecchie piattaforme petrolifere britanniche cadute in disuso, mentre la premessa del transito di massa verso un’isola scozzese non otterrebbe l’approvazione del premier di Edimburgo. Nicola Storione. Si ritiene che anche gli immigrati in attesa di processo vengano trasportati in paesi stranieri come Moldova, Marocco e Papua Nuova Guinea, ma potrebbero esserci problemi legali. In effetti, secondo Financial Times, I piani di Johnson sull’immigrazione includeranno infine l’installazione di muri galleggianti nella Manica, per scoraggiare gli immigrati e impedirne fisicamente l’arrivo quando possibile.
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