Scatta il coprifuoco per la movida in Campania con bar, gelaterie e pasticcerie chiuse dalle 23 alle 6 del mattino, con decorrenza immediata e fino al 20 ottobre. È la principale novità della nuova stretta di Vincenzo De Luca con la ordinanza appena emessa dalla Regione. Per gli esercizi di ristorazione invece, compresi pub e vinerie, è previsto l’ultimo ingresso di clienti e avventori, anche solo per l’asporto, alle 23, per l’intera settimana. Restano possibili le consegne a domicilio. Per il nuovo provvedimento, immediata la reazione del sindaco di Napoli: ”Con queste ordinanze consegneremo a breve molti esercizi commerciali alla mafia”, ha detto Luigi de Magistris, a Rainews24. “Chiudere ristoranti e locali alle 23 non ha nulla a che vedere con la movida – ha affermato – perché la movida ha altri tipi di locali, di luoghi e di contesti”.
“Raccolgo le lacrime di chi muore per colpa di ordinanze che non colgono nel segno. Chiudere i ristoranti alle 23 non c’entra con la movida. L’aumento del contagio a Napoli – ha sottolineato l’ex Pm – non deriva per nulla da
questo. Io sono preoccupato perché dopo tanti mesi non si sono fatti passi in avanti sulla tutela sanitaria dei cittadini napoletani e campani. Si scarica sempre sui ragazzi, sul pizzaiolo, sul ristoratore. Invece è drammaticamente vero che dobbiamo arrivare a queste misure senza che sul piano sanitario sia stato fatto nulla”.
“De Luca – ha continuato de Magistris – ha il diritto di fare le ordinanze, ma ha anche dei doveri, invece lui nasconde i dati. Dopo otto mesi di emergenza, oltre a vedere le persone piangere, distrutte, senza lavoro, abbiamo il diritto di sapere se la sanità ha fatto passi in avanti? A me sembra di essere a febbraio”. Infine ha concluso duro de Magistris: ”Con queste ordinanze consegneremo a breve molti esercizi commerciali alla mafia. Chiudere ristoranti e locali alle 23 non ha nulla a che vedere con la movida, perché la movida ha altri tipi di locali, di luoghi e di contesti”.
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