Chiuse le indagini sul caso Consip, che vede coinvolto il padre di Matteo Renzi, Tiziano. Il genitore dell’ex presidente del Consiglio e ora leader di Italia Viva rischia il processo per l’indagine in uno dei filoni della procura di Roma riguardanti la vicenda. L’accusa nei suoi confronti è infatti quella di traffico di influenze illecite e turbative d’asta. Altre 10 le persone coinvolte, tra le quali spicca anche il nome dell’ex senatore Denis Verdini, accusato di turbativa d’asta e concussione.
A rischio processo c’è l’ex parlamentare Italo Bocchino, accusato di traffico di influenze illecite, reati tributari e turbativa d’asta. La richiesta di archiviazione avanzata dalla procura era stata parzialmente respinta a febbraio dal gip Gaspare Sturzo, chiedendo per gli indagati un supplemento di indagine e sollecitando l’iscrizione nel registro degli indagati di Verdini e di altre due persone con riferimento alla gara di appalto Consip FM4.
Ora i magistrati di piazzale Clodio hanno notificato l’atto di chiusura delle indagini anche per gli imprenditori Carlo Russo (accusato di turbativa d’asta ed estorsione) e Alfredo Romeo (indagato per traffico di influenze illecite, corruzione e turbativa d’asta). Ancora, rischio processo per l’ex ad di Grandi stazioni, Silvio Gizzi (per turbativa d’asta), per l’ex ad di Consip, Domenico Casalino (traffico di influenze illecite e turbativa d’asta), per il dirigente Francisco Licci (traffico di influenze illecite), per l’ex parlamentare Ignazio Abbrignani (turbativa d’asta e concussione) e per l’imprenditore Ezio Bigoggi (per concussione e turbativa d’asta).
Nell’inchiesta viene ritenuto centrale il ruolo dell’imprenditore Alfredo Romeo. Il procedimento istruito dal pm Mario Palazzi e dall’aggiunto Paolo Ielo riguarda alcune gare d’appalto indette da Consip.
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