Il presidente del Consiglio Conte accoglie le richieste avvenute da più parti della società civile per far sì che le risorse europee in arrivo con il Recovery Fund mettano le donne e il loro lavoro al centro dell’attenzione. “Proprio con riguardo all’occupazione femminile – ha detto Conte in aula – accolgo senz’altro l’impegno contenuto nella risoluzione di maggioranza approvata ieri e assicuro che una parte significativa delle risorse del Recovery plan sarà indirizzata con la massima determinazione al perseguimento di questo obiettivo”.
Nel suo discorso alla Camera in vista del summit Ue di domani e dopodomani, Conte ha aggiunto: “La debole dinamica demografica e della natalità che il paese registra – ha rimarcato il premier – costituisce una dimensione prioritaria di intervento all’interno del piano: intendiamo promuovere l’occupazione femminile anche tramite agevolazioni per le donne e madri lavoratrici, definire un assegno unico universale per ogni figlio a carico, in raccordo con una più organica riforma fiscale, potenziare l’accesso ai servizi per la prima infanzia favorendone in particolare il riequilibrio territoriale”.
Proprio il tema delle madri-lavoratrici dovrebbe entrare nella prossima legge di Bilancio con la previsione di una decontribuzione al momento del rientro in ufficio dopo la nascita, in modo da render più “pesante” il loro assegno. Proprio ieri, al premier Conte si erano appellate sette associazioni chiedendo al governo di considerare le donne “un investimento strategico per la crescita del Paese”.
Da quella rete è arrivata anche una manifestazione di piazza (con importanti sottoscrizioni online) proprio per chiedere interventi significativi alla luce delle risorse europee. Molte le voci che si sono levate con simili richieste. Nelle scorse ore, anche il segretario dem Zingaretti ha sposato – citando i servizi di Repubblica – la battaglia per la parità di genere.
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