La fine dell’incubo potrebbe essere finalmente all’orizzonte. La conclusione della sperimentazione del vaccino di Oxford è infatti prevista per l’ultima parte di ottobre, con il premier italiano Giuseppe Conte che ha annunciato: “Se le ultime fasi di preparazione, il cosiddetto ‘rolling review’, del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre”.
In attesa di sapere se le speranze si riveleranno fondate, un altro fronte al quale si guarda con estrema attenzione è quello dell’azienda americana Moderna, che
pubblicherà i risultati dei test entro novembre. Una manciata di impianti nel mondo, ancor prima della fine dei trial, hanno già iniziato la produzione delle prime dosi, fra cui l’enorme hub indiano del Serum Institute, capace di produrre già nei prossimi mesi un miliardo di dosi del vaccino di Oxford.Intanto l”agenzia che regola i farmaci in Europa (Ema) è partita con la revisione dei dati sia del candidato di Oxford, prodotto dall’azienda anglo-svedese Astra Zeneca con la collaborazione della biotech di Pomezia Irbm, sia del vaccino di BioNTech e Pfizer, che hanno annunciato le prime dosi per la fine dell’anno. In Italia la ditta Catalent di Anagni, che si occuperà dell’infialamento del vaccino di Oxford per tutta Europa, è al lavoro per garantire presto le prime confezioni.Il premier Conte ha spiegato: “Già all’inizio di dicembre avremo i primi due o tre milioni di dosi. Altri milioni ci arriveranno subito dopo. La Commissione europea ha commissionato ad Astra Zeneca e ad altre società alcune centinaia di milioni di dosi. Penso che per contenere completamente la pandemia dovremo aspettare comunque la prossima primavera”.
Spagna e Portogallo dicono No ai prestiti del Recovery Fund. E scoppia il caso in Europa