Ora che l’impegno è stato preso solennemente dal premier Conte, che ha promesso aiuti per ristoranti, bar, palestre e tutte le attività messe in difficoltà dalle nuove restrizioni adottate per contrastare il diffondersi del coronavirus, è scattata la corsa contro il tempo per trovare soldi da impiegare subito. Un nodo fondamentale per la tenuta stessa di un governo in difficoltà di fronte alle tante proteste dei rappresentanti di categoria e che lavora in maniera frenetica intorno a due punti: stanziare risorse adeguate alle esigenze e farlo nel modo più veloce possibile, utilizzando il rubinetto più rapido, quello dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo lo schema anticipato dall’Huffington Post, frutto del lavoro coordinato tra il
Tesoro, il ministero dello Sviluppo economico, quello del Lavoro e l’Inps, la voce più complicata sarebbe quella dei soldi a fondo perduto che saranno destinati a circa 350mila imprese. Sarebbe stato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ad assicurare a Conte che affidarsi all’Agenzia delle Entrate, come già fatto in occasione della prima tranche di risorse stanziate a maggio con il decreto Rilancio, è la miglior garanzia per fare arrivare i nuovi soldi a destinazione in tempi brevissimi.Una convinzione figlia anche della performance registrata durante la prima erogazione: 6 miliardi distribuiti a circa 2 milioni di partite Iva e lavoratori autonomi in media entro una settimana, al massimo dieci giorni. Per questo il titolare del Tesoro avrebbe indicato nell’11 novembre la data di arrivo delle risorse direttamente sui conto correnti dei titolari delle aziende e degli esercizi pubblici penalizzati dalle nuove restrizioni. La dotazione per questa voce dovrebbe arrivare a quota due miliardi, comprendendo dentro anche il credito di imposta per gli affitti. In questo modo si arriverebbe a rendere più corposi gli aiuti, con importi superiori a quelli dei mesi scorsi.
Si lavora per aumentare l’entità del singolo aiuto. In questo senso, conferme arrivano dalla viceministra all’Economia Laura Castelli, che ha parlato di un fondo perduto che “andrà dal 100% al 200% del calo del fatturato, in sostanza da tre a sei volte la percentuale garantita con il decreto Rilancio”. Gli importi degli aiuti saranno differenziati, anteponendo, in termini di valore del sostegno, le palestre, i cinema e tutti i settori che saranno chiusi 24 ore su 24 fino al 24 novembre rispetto a chi, come bar e ristoranti, potrà esercitare la propria attività fino alle sei del pomeriggio. I nuovi aiuti dovrebbero riguardare stavolta anche le imprese che hanno un fatturato superiore a 5 milioni. L’altra gamba alla quale dovrebbe appoggiarsi il decreto dovrebbe essere la cassa integrazione Covid.
Nel nuovo provvedimento dovrebbero trovare spazio anche 250 milioni per dare il reddito di emergenza alle famiglie più bisognose anche a novembre. A completare il quadro, lo stop alla seconda rata dell’Imu, che scade il 16 dicembre, e 500 milioni per finanziare le indennità in favore dei lavoratori stagionali dello spettacolo, ma anche del turismo e i lavoratori intermittenti dello sport.
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