Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti una donna transgender è stata eletta al Senato. Non solo, anche due afroamericani dichiaratamente gay sono stati eletti alla Camera. E la storia di Sarah McBride, 30 anni, oggi ha fatto subito il giro del mondo. Sarah McBride è originaria del Delaware, in cui è stata eletta. Democratica, ha ottenuto l’86% dei voti anticipati. “A chiunque abbia paura che la sua verità e i suoi sogni si escludano a vicenda, sappia che il cambiamento è possibile. Sappiate che la vostra voce conta, sappia che anche voi potete fare questo”, ha scritto su Twitter dopo aver votato. McBride ha poi ringraziato sul social i suoi elettori: “Ce l’abbiamo fatta, abbiamo vinto. Grazie, grazie, grazie”, ha scritto.
Mentre il mondo, e l’America tutta, segue con il fiato sospeso il conteggio al cardiopalma dei voti arrivati per posta per decretare il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America – con l’accesissima sfida tra Biden e Trump, dal Delaware arriva la notizia di Sarah McBride. Nel 2016 Sarah era diventata la prima persona trans a lavorare alla Casa Bianca come tirocinante, sotto l’amministrazione di Barack Obama. Nel 2016 divenne la prima persona trans a parlare ad una convention del partito democratico.
Ora ha riscritto un altro capitolo della storia del suo Paese. Nel 2013 Sarah era stata fondamentale nell’approvazione della legge contro l’omotransfobia in Delaware, mentre si trovava all’interno del consiglio di amministrazione di Equality Delaware. Per anni ha poi lavorato con il governatore dello stato Jack Markell e il procuratore generale, Beau Biden, tra i figli del candidato presidente Joe. Sarah McBride ha dichiarato che rappresenterà il primo distretto del Delaware “concentrandosi principalmente sulla riforma della giustizia penale, la parità di accesso all’istruzione, l’assistenza sanitaria a prezzi accessibili e un maggiore accesso alle ferie mediche retribuite”.
“Penso che i risultati di stasera dimostrino quello che ho sempre saputo, ovvero che i residenti di questo distretto sono di buon senso e guardano alle idee dei candidati e non alla loro identità. La mia speranza è che un giovane LGBTQ+ qui in Delaware o in qualsiasi altro posto in questo Paese possa guardare i risultati e sapere che anche la nostra democrazia è abbastanza grande per loro”.
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