Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute, ospite a “Che tempo che fa” su Rai3 nella serata dell’8 novembre, non usa mezzi termini: “La situazione è drammatica, a volte tragica ed è in continuo peggioramento e necessita di assoluti interventi rapidi”. Un messaggio forte e chiaro agli italiani, dunque, e al governo: “Bisogna che ci uniamo tutti quanti, politica nazionale, politica regionale, cittadini, professionisti, per affrontare questa che si profila come una tragedia nazionale, di persone che non possono essere curate di Covid, di persone che non possono essere curate per malattie cardiovascolari. La mortalità di infarto acuto del miocardio e di ictus è aumentata già del 10 per cento”.
Aggiunge Ricciardi: “È una tragedia nazionale annunciata per un virus che si muove con una rapidità enorme e che non ha bisogno di perdite di tempo, ma di una catena di comando e di comunicazione unica. Fortunatamente i ventun indicatori per realizzare le zone rosse sono importanti perché danno automatismi decisionali basati su evidenza scientifica ed evitano di far perdere tempo”. Sul commissario Domenico Arcuri, che ha dichiarato che la situazione non è fuori controllo, Ricciardi ha detto: “Dobbiamo prendere decisioni rapide. In certe aree metropolitane il lockdown va fatto subito, in Campania la zona rossa andava fatta due settimane fa”.
Commenta ancora Ricciardi: “Non si possono vedere immagini di persone nelle piazze, nelle strade, nei lungomare senza mascherine e senza distanziamento. Va immediatamente rafforzato nelle aree dove serve il numero di medici, gli infermieri e occorre spostare le persone da una parte all’altra del Paese perché, già sta succedendo, si stanno reinfettando medici e infermieri, stiamo perdendo la prima linea delle trincee. È un gabinetto di guerra che va preparato e gestito con questa tempistica, non si può aspettare”.
Ricciardi è, appunto, un consigliere del ministro Roberto Speranza e di lui dice: “Il ministro recepisce le mie indicazioni con la massima serietà e il massimo impegno, poi però va a parlare in Consiglio dei ministri, con gli altri ministri, con il presidente del Consiglio e in Conferenza Stato-Regioni e, naturalmente, lì le decisioni non vengono prese con la rapidità con cui il ministro vorrebbe”. E sulla ripresa delle scuole: “Quando abbiamo riaperto gli istituti avevo detto che se le riapriamo come Israele e Francia andiamo incontro a problemi seri. Devi presidiare tutti gli aspetti, l’arrivo a scuola, il trasporto pubblico e quello privato, i protocolli all’interno della scuola, il deflusso, il rapporto e la comunicazione coni genitori…”. Insomma, lockdown sempre più vicino.
Ti potrebbe interessare anche: Per i giornali americani Salvini diventa “la cheerleader di Trump”