Una notizia che era nell’aria e che è effettivamente arrivata: sono finiti in manette i vertici di Autostrade per la tragedia del Ponte Morandi di Genova. La Guardia di finanza sta eseguendo una serie di misure cautelari nei confronti di ex vertici e di alcuni degli attuali manager di Autostrade per l’Italia. Secondo quanto si apprende sarebbero 6 in tutto le misure cautelari. Le accuse ipotizzate sono attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture. Ai domiciliari finisce l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci.
L’inchiesta è coordinata dalla procura di Genova ed è scattata un anno fa dopo l’analisi da parte dei finanzieri di alcuni dei documenti acquisiti nel corso dell’indagine sul crollo del Ponte Morandi del 14 agosto del 2018, che ha causato la morte di 43 persone In particolare, sempre secondo quanto si apprende, quelli relativi ai problemi riscontrati, in termini di sicurezza, sulle barriere fonoassorbenti montate sull’intera rete autostradale.
Per Castellucci, l’arresto più eccellente, è scattata la misura degli arresti domiciliari. L’ordinanza di carcerazione è stata firmata dal Tribunale del capoluogo ligure, su richiesta della Procura. In sostanza Castellucci, primo degli indagati per il crollo e la strage di 43 persone avvenuta il 14 agosto 2018, ancora due anni dopo avrebbe tenuto rapporti molto stretti ed anche “professionali” con gli attuali dirigenti della concessionaria, rallentando le operazioni di sostituzione delle barriere fonoassorbenti ritenute a rischio distacco su tutta la rete autostradale italiana.
Le misure cautelari (al momento in esecuzione) coinvolgono anche altri cinque dirigenti di Autostrade, tutti indagati sia sul filone principale (il crollo) che su quello secondario dei pannelli fonoassorbenti. Si tratta di Michele Donferri Mitelli (direttore delle Manutenzioni) e Paolo Berti (responsabile delle Operazioni), entrambi finiti agli arresti domiciliari come Castellucci. Inoltre, Stefano Marigliani – ex direttore del Primo Tronco di Genova trasferito a Milano – Paolo Strazzullo e Massimo Miliani hanno subito misure interdittive. Questi ultimi due rispettivamente dirigenti dei settori Ristrutturazioni Pianificate e resposabile dei Rapporti con i Consulenti, dopo il crollo sono stati destinati ad altre mansioni.
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