Con un ritardo di quasi un’ora è partita l’attesissima conferenza stampa di Matteo Renzi per comunicare la decisione delle dimissioni delle due ministre di Italia Viva Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto. “La crisi non l’ha voluta Italia Viva ma chi non ci ha dato ascolto. Noi abbiamo detto: risolviamo i problemi che sono aperti. Problemi che non si risolvono con un tweet o con un post su Instagram. E proprio perché c’è una pandemia si devono rispettare ancor di più le regole democratiche. Noi non giochiamo con le Istituzioni. La politica non è un reality show”.
“Alla luce di questo – continua Renzi – nel confermare la fiducia nel Presidente della Repubblica Mattarella, arbitro e garante delle regole, noi pensiamo che si debbano affrontare tre punti cardine che abbiamo scritto al presidente del consiglio”. Renzi poi elenca tutte le “pecche”, secondo lui, di Conte: la poca fermezza nella condanna delle rivolte di Washington, l’abuso delle dirette a reti unificate, l’aver trasformato in show la liberazione dei nostri pescatori in Libia. E poi il presunto abuso nel mantenimento della delega ai Servizi Segreti. E poi tutto quel che concerne il Recovery Plan.
“C’è una drammatica emergenza da affrontare, ma questo non può essere l’unico elemento che tiene insieme un governo. Sul Recovery ci hanno prima dato degli irresponsabili, poi hanno dato ragioni alle nostre istanze. Sono stati fatti così passi in avanti, ma resta il problema del Mes, che vorrebbe dire più fondi per la sanità, perché se siamo in emergenza servono soldi per la sanità, e irresponsabile è chi non prende questi fondi solo per ideologia. Voteremo a favore dello scostamento di bilancio, voteremo per le misure sul Covid. In aula saremo dalla parte del governo – quale esso sarà – sul Ristori”.
“Stiamo dicendo che se c’è una crisi politica la si affronta nelle sedi istituzionali. Ai tavoli politici”. Poi Renzi risponde alle domande dei giornalisti e spiega: “Non abbiamo pregiudiziali né sui nomi né sulle persone per un nuovo governo, Conte incluso. Il ribaltone è la sola cosa da evitare: non esiste un nostro governo con i sovranisti e non esiste un accordo con Salvini e con la destra che abbiamo sempre combattuto. Noi non vogliamo nomi e poltrone, vogliamo solo i temi”.
“Dovreste dire grazie a Italia Viva: non fosse stato per noi, ci saremmo ritrovati un Recovery Plan completamente sbagliato approvato nottetempo. È grazie a noi che sono stati inseriti i miglioramenti sul sociale, sulla scuola, sulla sanità, sui giovani, sui cantieri. Non ci sarà il voto: perché ci sono le condizioni in parlamento per non andare al voto. Si voterà nel 2023, però da qui al 2023 ci dobbiamo preoccupare di come creare lavoro e investire sui giovani. Confermo che non ci sono stati contatti con il Presidente del Consiglio”.
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