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Quei “sì” a sorpresa da Forza Italia: un messaggio di Berlusconi a Conte?

Un sì arrivato a sorpresa, quello di Maria Rosaria Rossi, senatrice casertana di Forza Italia un tempo considerata vicinissima a Silvio Berlusconi e che invece ha deciso di dare la fiducia al governo Conte, inimicandosi il suo stesso partito. Una decisione che ha spiazzato tutti, a partire dai colleghi azzurri che si sono affrettati a sottolineare come nessuno avrebbe mai immaginato una simile mossa. Dietro la quale, però, potrebbe nascondersi una strategia ben precisa.

Rossi, che le malelingue all’interno della stessa Forza Italia aveva definito in passato la “badante” di Silvio Berlusconi anche per la grande amicizia che la legava a Francesca Pascale, si è aggiunta infatti ai cosiddetti “costruttori” invocati da Giuseppe Conte, permettendo al premier di raggiungere quota 156 sì al Senato. Con lei ha votato il collega di partito Andrea Causin, ex Pd e Scelta Civica (entrambi espulsi dopo pochi minuti da Antonio Tajani), oltre al socialista Riccardo Nencini, ‘titolare’ del gruppo PSI-Italia Viva al Senato, e l’ex pentastellato (poi espulso) Lello Ciampolillo.Ufficialmente, una presa di posizione personale, non legato ad alcun impegno da parte del gruppo parlamentare del Senato. Ma le voci hanno immediatamente iniziato a rincorrersi. E se dietro al “sì” di Rossi ci fosse un via libera da parte di Berlusconi, un “messaggio” indirizzato al premier come primo segnale di un’apertura iniziata già, d’altronde, con la fiducia votata alla Camera da Renata Polverini? Il tutto per indicare la volontà di Forza Italia di non tornare al voto, al contrario da quanto auspicato da Salvini e Meloni, in un momento così delicato.Rossi, da parte sua, si è affrettata a prendersi le proprie responsabilità: “Ho votato la fiducia al presidente Conte, che non è un esponente di partiti. Conte in questo straordinario e delicato momento è la nostra unica interfaccia in Italia e nel mondo. Il mio rapporto di stima e di amicizia con il presidente Berlusconi è immutato e immutabile”. Il dubbio che il soccorso azzurro sia iniziato, però, resta. 

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