Prima ha innescato una crisi di governo in piena pandemia, ritirando i propri ministri dal governo giallorosso. Poi, come niente fosse, ha chiuso le valigie ed è volato in Arabia Saudita per partecipare a una conferenza sull’innovazione. A rivelare la singolare agenda di Matteo Renzi è il quotidiano Domani, secondo il quale il leader di Italia Viva è stato poi costretto a tornare in fretta e furia in Italia, nei giorni successivi, “alla notizia delle dimissioni di Conte”.
Renzi, stando a quanto si legge sulla testata, aveva mandato un messaggio ai suoi fedelissimi intorno al 23 gennaio: “Sto tutta la settimana fuori per cose importanti, torno solo al volo se bisogna votare la relazione sulla giustizia di Alfonso Bonafede”. Poi, però, il programma era stato di colpo scombinato e il Rottamatore si era trovato ad abbandonare Riad nella notte per tornare a Roma.
Sempre secondo Domani, Renzi avrebbe dovuto presenziare “a una conferenza organizzata dall’FII Institute, un organismo controllato dal fondo sovrano saudita, il Saudi public investment Fund (Pif). Un meeting sul tema degli investimenti innovativi necessari al mondo post-Covid 19, previsto per domani e dopodomani, 27 e il 28 gennaio. Appuntamento a cui Renzi doveva partecipare in presenza perché da qualche mese non è più un semplice conferenziere, ma siede, appunto, in uno degli advisory board dell’ente di Stato”.
Niente è perduto, però, Renzi potrà comunque partecipare alla conferenza in collegamento da remoto. La partecipazione del senatore toscano alle conferenze saudite, scrive ancora Domani, “deve essere sempre garantita (in presenza o da remoto) e assicura a Renzi un gettone di circa 80mila dollari l’anno”. Il suo ruolo? Fornire consigli tecnici “su come usare la cultura nelle città, che è un possibile driver del cambiamento del paese mediorentale”.
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