Trarre bilanci ora, con la lista dei ministri appena resa nota e il governo Draghi ancora in attesa di giurare, è impossibile. Di sicuro, però, tra chi si sarebbe aspettato di più c’è quel Matteo Salvini costretto a ingoiare negli ultimi giorni rospi su rospi. E scontento, sicuramente, dei nomi scelti dal nuovo premier per formare la sua squadra. Compresi quelli del Carroccio, tutti parte dell’ala più moderata del partito a scapito di quella sovranista.
Salvini si troverà inoltre a dover votare la fiducia a un esecutivo in cui il ministro dell’Interno è quella Luciana Lamorgese da lui contestata in passato in maniera feroce. Per non parlare di Roberto Speranza alla Salute, decisamente non quel “modello Bertolaso” che pure il leader della Lega aveva invocato di recente. Il Capitano ha mostrato subito i primi segnali di nervosismo: “Speranza e Lamorgese o cambiano marcia o avranno bisogno di aiuto”. Ma si dovrà rassegnare a sopportare entrambi, almeno per un po’.Draghi ha sì accolto alcune delle richieste di Matteo Salvini, che ha ottenuto un ministero di spesa importante (Mis), una roccaforte per il Carroccio (il Turismo) e una bandiera come il ministero per la Disabilità. Ma, di fatto, nel nuovo esecutivo non c’è nessun vero e proprio salviniano. Erika Stefani è vicina a Luca Zaia, Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia sono di area moderata. Tutti lontani dal segretario, insomma, che pure ha di recente messo in atto una svolta europeista.Per capire lo stato d’animo dei fan di Salvini, basta d’altronde dare una letta ai commenti: “Matteo, ti ho sostenuto e difeso sempre, ma stavolta che devi difendere l’operato della LAMORGESE, dopo che 4 mesi fa ti ha abolito i decreti sicurezza col tuo nome……. La delusione nei tuoi confronti è tanta”.
Un governo “decontizzato”: da Bonafede a Gualtieri, via tutti i fedelissimi di Conte