Non è durato molto l’appello lanciato da Mario Draghi, che aveva invitato i ministri del suo governo e i principali esponenti politici dei partiti di maggioranza a “parlare solo con i fatti”, evitando pericolose polemiche in un momento di grande difficoltà per il Paese. I primi conflitti interni non hanno infatti faticato a esplodere, detonati come era ampiamente prevedibile da Matteo Salvini, andato all’attacco del Pd che pure sarebbe alleato nel nuovo esecutivo. Amici ma non troppo, dev’essere evidentemente il motto del leader della Lega, che ha puntato il dito contro il segretario dem.
“L’Euro è irreversibile? C’è solo la morte che è irreversibile” ha detto il numero uno della Lega a ‘L’aria che tira’. “L’euro e l’Europa sono la dimensione dove pensare e rafforzare il futuro dell’Italia. Dovrebbe essere anche superfluo ripeterlo” è stata la replica via Twitter di Nicola Zingaretti. Il vertice tra i due doveva restare segreto ma Il Fatto Quotidiano ha immortalato entrambi i leader all’uscita e Salvini non ha negato: “Abbiamo parlato di lavoro, del prossimo blocco dei licenziamenti, bisognerà parlare con le parti sociali”.
Il leghista ha anche spiegato che vedrà anche i segretari di M5s, Fi, Iv. I vertici tra i leader potrebbero diventare la camera di compensazione della larghissima maggioranza, spiegano più fonti.
“Conto di incontrare gli altri leader entro la settimana. Oggi spero di incontrare Gelmini e Giovannini” ha detto sempre a La7. “Stiamo cercando soluzioni alle tante crisi aziendali: c’è un progetto di fattibilità sul ponte dello Stretto con l’acciaio prodotto a Taranto, Sarebbero circa 100mila posti di lavoro. Mi aspetto che Draghi rilanci il Ponte sullo Stretto”.
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