Il Movimento 5 Stelle è sempre più prossimo alla scissione. Alla Camera tra voti contrari e assenti sono una trentina i pentastellati in dissenso con il governo, mentre Crimi annuncia che “i 15 senatori che hanno votato no alla fiducia saranno espulsi”. Ed è proprio Alessandro Di Battista ora a chiamare a raccolta i dissidenti per formare un contro-Movimento. “Ci sono cose da dire. Scelte politiche da difendere. Domande a cui rispondere ed una sana e robusta opposizione da costruire. Ci vediamo sabato alle 18.00”, lo annuncia su Fb Alessandro Di Battista.
Intanto i vertici stellati ricordano che “l’articolo 11 comma i” dell’associazione denominata “MoVimento 5 Stelle” non lascia scampo ad altre ipotesi: chi è espulso da gruppo è automaticamente fuori dal M5s, e viceversa. Alla Camera 16 votano no, 12 sono stati gli assenti e 4 gli astenuti. La linea pro Draghi era stata però ribadita ancora una volta da Grillo: “La sonda Perseverance atterrerà su Marte. Alla stessa ora, la Perseveranza atterrerà su un altro Pianeta. La Terra. Più precisamente alla Camera dei deputati. I Grillini non sono più marziani. I Grillini non sono più marziani”, aveva scritto Grillo, prima del voto di fiducia, sul suo blog.
Fonti stellate autorevoli fanno sapere che anche i sei assenti dalla votazione al Senato saranno oggetto di azione disciplinare e dovranno giustificare la diserzione. Nei fatti, il rischio è un taglio secco di un quarto del gruppo a palazzo Madama. Con i 16 voti contrari e i 4 astenuti sulla fiducia al governo Draghi si sancisce così la spaccatura anche alla Camera del Movimento 5 stelle. Un numero, 20, che vuol dire anche la possibilità di costituire un gruppo autonomo soprattutto se, come previsto dal regolamento, i dissidenti verranno espulsi dal Movimento. Questa opportunità la guarda da molto vicino proprio Di Battista.
A dare una spinta in direzione della costituzione di un gruppo, è proprio la decisione dei vertici 5 stelle di procedere con le sanzioni disciplinari massime: alla fine, anche i ribelli “moderati” potrebbero quindi essere costretti ad aggregarsi. Con i numeri in ballo un nuovo gruppo può ambire a spazi, visibilità, fondi parlamentari e poltrone di garanzia come la Vigilanza Rai e il Copasir, che spettano di norma alle opposizioni. E Di Battista proverà a fondare partendo da questo gruppo il Contro-Movimento.
Ti potrebbe interessare anche: Salvini perde pezzi: l’europarlamentare Sofo lascia la Lega e va con la Meloni