Non bastassero già le frizioni con una parte del Movimento meno favorevole all’ingresso nel governo Draghi allargato a Berlusconi e Salvini, con tanti di prime fuoriuscite, ad agitare i sonni degli esponenti grillini è ora anche il caso Virginia Raggi, la sindaca di Roma che Grillo ha ribadito di voler sostenere in un futuro, nuovo tentativo di scalata al Campidoglio. Posizione che, però, non è piaciuta a diversi esponenti Cinque Stelle, compresi alcuni consiglieri capitolini sia dello stesso Movimento sia del Pd, alleato di governo.
Dalle parti dem, infatti, Goffredo Bettini ha già mandato un messaggio preciso a Grillo: “Noi non la sosterremo mai”. Ma i supporter della Raggi tirano dritti, convinti della bontà della propria decisione, figlia anche della grande popolarità social della sindaca. Nell’etere, Virginia acchiappa più like dei big del partito, Di Maio compreso. E insiste con la richiesta di un voto su Rousseau per consacrare la propria candidatura, tra gli scetticismi di molti colleghi che, invece, preferirebbero evitare di far esprimere di nuovo i militanti.
E però, in questi giorni concitati, non sono mancate prese di posizioni forte, contrarie. Come quella di Enrico Stefano, che di fronte all’Aridaje di Grillo, slogan lanciato a sostegno di Raggi, ha risposto: “Aridaje si dice a chi sta rompendo le scatole e conoscendolo, magari ha voluto scrivere una finezza. Noi comunque andiamo avanti e continuiamo a pensare che sarebbe stato auspicabile arrivare alla ricandidatura di Raggi attraverso un confronto su quanto fatto fino ad ora con la maggioranza e con la città”.
Il Pd insiste di contro sul nome dell’ex titolare dell’Economia Roberto Gualtieri, definito da Bettini “una delle persone più prestigiose della politica italiana ed europea”. Ma su quest’ultimo fronte non è ancora nemmeno scontata la disponibilità del diretto interessato. Tensioni anche nel centrodestra, con Matteo Salvini che ha auspicato un nome “entro la settimana”.
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