In molti lo stanno accusando per il troppo silenzio, abituati come si era al fiume di parole e all’onnipresentismo di Conte e Casalino. Altri lo accusano anche di essere poco visibile e di essere distaccato dal Paese. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi rompe gli indugi e farà le sue prime uscite. Visiterà nelle prossime settimane alcuni dei luoghi simbolo della pandemia. A comunicarlo è stato oggi Palazzo Chigi che, dopo giorni di silenzio da parte del premier, che l’ultima volta aveva parlato nel corso del suo discorso di fiducia alla Camera e al Senato, oggi fa sapere quale sarà la sua agenda dei prossimi giorni.
Come riporta Repubblica, il 18 marzo Draghi andrà in una delle città più colpite della pandemia: Bergamo, che agli inizi dei contagi lo scorso anno ha registrato un numero impressionante di vittime. Ma quello del premier non sarà solo un viaggio in memoria, ma anche un messaggio di speranza nei confronti dei tanti italiani ancora ricoverati per il coronavirus. Qualche giorno prima della sua visita a Bergamo (che si terrà in occasione della Giornata mondiale delle vittime del Covid), il presidente del Consiglio andrà a visitare un centro di somministrazione dei vaccini anti-coronavirus”.
Lo farà il 12 marzo. “È un’attenzione che onora la nostra comunità e di cui siamo sin d’ora grati al presidente Draghi”, scrive su Twitter il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Proprio oggi il premier ha incontrato a Palazzo Chigi il commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. A Draghi sono stati forniti una serie di dati sull’andamento della campagna vaccinale ed è stato fatto un punto sulla piattaforma digitale che monitora in tempo reale le somministrazioni.
Tornando agli appuntamenti del presidente del Consiglio, lunedì in occasione dell’8 marzo, Draghi alle 11 sarà al Quirinale per la celebrazione della Giornata internazionale della donna. Successivamente, nel pomeriggio alle 16, nella sua agenda è previsto un videomessaggio alla conferenza “Verso una strategia nazionale sulla parità di generw”, promossa dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.
Ti potrebbe interessare anche: “La Meloni fece avere 35mila euro a un clan di nomadi per comprare voti”. Il testimone