Dall’Italia alla Polonia, passando per Grecia, Belgio e specialisti di ogni tipo e di ogni nazionalità. È una vera e propria levata di scudi contro lo stop al vaccino AstraZeneca. Per tutti, infatti, è un errore che rischieremo di pagare caro. Sia per il ritardo che ci sarà nella campagna e quindi nel raggiungimento dell’immunità di gregge, sia per lo scetticismo che si è largamente diffuso nella popolazione. Pesante l’accusa del ministro belga Frank Vandenbroucke: “La fiducia nei vaccini è una questione delicata, che diventa ancora più difficile da sostenere a fronte di decisioni senza coordinamento politico e non basate sui dati”, ha detto attaccando sostanzialmente la Germania che ha posto lo stop. (Continua dopo la foto)
Anche la Grecia ha fatto sapere che continuerà a somministrare il prodotto: “Il numero medio di casi di trombi tra le persone vaccinate non è più alto del numero medio tra la popolazione in generale”. Ma la protesta più eclatante arriva dalla Polonia. Proprio il governo polacco, da anni attestato su una linea sovranista sempre critica con le istituzioni europee, sempre pronta a fare di testa di propria, stavolta è più allineato della Germania ad un istituto europeo come l’Agenzia europea del farmaco. (Continua dopo la foto)
Quello su AstraZeneca è “un pasticcio generale dell’Italia e dell’Europa”, dice anche Ferruccio Fazio – medico, ministro della Salute nel 2009, quando nel mondo si diffondeva la notizia dello stop. “I rischi di non vaccinare sono chiaramente maggiori di quelli di eventuali eventi avversi non prevedibili. Se si tratta di bloccare dei lotti contaminati è ovviamente un discorso diverso, ma altra cosa è fermare in Europa un vaccino che è stato somministrato a 11 milioni di persone nel Regno Unito senza che lì si sia ritenuto di dover stoppare la procedura”. (Continua dopo la foto)
Anche il professor Crisanti si è espresso contro lo stop e auspica un immediato ritorno alla vaccinazione. Quelle sul vaccino AstraZeneca, sospeso in Italia, “sono state decisioni politiche prese senza alcuna consultazione o supporto con i tecnici. Secondo me si è trattato di una reazione di panico da parte della politica”, afferma a Sky tg 24. “In Inghilterra sono stati vaccinati in 11 milioni e non è successo niente”, aggiunge. “Ora che il processo è iniziato deve andare fino in fondo. Si facciano le indagini fino in fondo”, sottolinea ancora Crisanti.
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