di Nicola Iuvinale
Ieri il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la direttiva Dac7 che detta nuove norme per migliorare la cooperazione amministrativa nel settore fiscale e affrontare le sfide poste dall’economia delle piattaforme digitali.
Un numero elevato e in costante aumento di privati e imprese utilizza le piattaforme digitali per vendere beni o fornire servizi.
Tuttavia, spesso i redditi percepiti attraverso le piattaforme digitali non sono dichiarati e le relative imposte non vengono versate, in particolare quando tali piattaforme digitali operano in diversi paesi. Ne consegue che gli Stati membri perdono gettito fiscale e gli operatori commerciali attivi sulle piattaforme digitali godono di un indebito vantaggio rispetto alle imprese tradizionali.
Obiettivo delle modifiche alla direttiva relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale è proprio affrontare tale questione.
In tale prospettiva si impone ai gestori delle piattaforme digitali l’obbligo di comunicare i redditi percepiti dai venditori attivi sulle loro piattaforme e agli Stati membri quello di scambiare automaticamente tali informazioni.
Le nuove norme riguardano le piattaforme digitali situate sia all’interno che all’esterno dell’UE e si applicheranno a partire dal 1º gennaio 2023. Consentiranno alle autorità fiscali nazionali di individuare i redditi percepiti attraverso le piattaforme digitali e di determinare i relativi obblighi fiscali. Per gli operatori delle piattaforme digitali diventerà inoltre più facile attenersi alle norme, in quanto la comunicazione avrà luogo in un solo Stato membro conformemente a un quadro comune dell’UE.
Si tratta di un importante aggiornamento delle norme dell’UE, grazie a cui anche i venditori attivi sulle piattaforme digitali pagheranno la giusta quota di imposte. Si tratta di una novità particolarmente benvenuta in un momento in cui le vendite online sono in costante aumento e la pandemia di COVID-19 mette sotto pressione le finanze pubbliche. Estendendo all’economia delle piattaforme digitali le norme in materia di scambio automatico delle informazioni, l’UE diventa un esempio per il mondo” ha detto João Leão, ministro portoghese delle Finanze.
Altre modifiche della direttiva relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale migliorano lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le autorità fiscali degli Stati membri.
Ad esempio, sarà più facile ottenere informazioni su gruppi di contribuenti.
Saranno anche migliorate le norme per lo svolgimento di controlli simultanei e per consentire la presenza di funzionari in un altro Stato membro nel corso di un’indagine.
Le nuove norme forniscono inoltre un quadro che consentirà alle autorità competenti di due o più Stati membri di effettuare audit congiunti.
Tale quadro sarà operativo in tutti gli Stati membri al più tardi a partire dal 2024.
Ti potrebbe interessare anche: Covid, per l’Asl di La Spezia l’omosessualità è tra “i comportamenti a rischio”