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Elodie, guerra contro la Lega. La cantante sbotta sui social e sotterra Salvini e Pillon

Non è di certo la prima volta che Elodie decide di far sentire la sua voce. E non parliamo di quando è sul palco a cantare, dove tre l’altro incanta sempre tutti per il suo talento, ma di quando è fuori dalle scene e decide di esprimere le sue opinioni su temi importanti e divisivi. E non è di certo la prima volta che questo la porta a scontrarsi con Matteo Salvini e con la Lega. Stavolta l’argomento è la legge Zan contro l’omofobi. Elodie su Instagram è un fiume in piena dopo che il senatore leghista Simone Pillon ha detto di non voler dare priorità a Palazzo Madama al ddl Zan, ovvero la legge che punta a inasprire le pene per il reato d’odio e violenza contro gli omosessuali. (Continua a leggere dopo la foto)

La Lega, insomma, sarebbe pronta a ostacolare la legge. “Indegni”, tuona Elodie, condividendo tra le storie uno degli articoli che riporta la notizia. E ancora: “Questa gente non dovrebbe essere in Parlamento. Questa gente è omotransfobica”. Elodie – come ricostruisce Today – pubblica anche lo stralcio di un’intervista rilasciata da Pillon, nella quale definisce Sanremo “un ossessivo Gay Pride” e un’altra in cui dice di voler impedire alle donne di abortire. (Continua a leggere dopo la foto)

Posizioni non solo non condivise, ma condannate da Elodie, da sempre in prima linea quando si tratta dei diritti degli omosessuali e delle donne. Appena due settimane fa, dopo il ‘no’ della Chiesa alle unioni gay, aveva scritto sempre sui social: “Per fortuna la gente continuerà ad amarsi pur non avendo la ‘benedizione’ del Vaticano”. In tutto questo, si allungano ancora una volta i tempi per il ddl Zan. (Continua a leggere dopo la foto)

“È divisivo” per questo “in ufficio di presidenza di commissione Giustizia, abbiamo proposto ai colleghi di maggioranza di lavorare insieme su quei quattro o cinque ulteriori provvedimenti che si possano ragionevolmente condividere”, ha detto il senatore Pillon, aggiungendo che la legge contro l’omotransfobia “non è una priorità, anche per come è ideata”.

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