In Italia Viva le acque sono più agitate che mai. E ora c’è una voce che spiazza tutti, dentro e fuori il partito: Renzi potrebbe lasciare. In calo nei sondaggi nonostante l’operazione Draghi, sono tutti scossi dalle voci su un futuro del leader lontano dalla politica. Uno dei coordinatori del partito, Ettore Rosato, in un battuta sintetizza gli umori: “Draghi? Ne ha guadagnato il Paese, un po’ meno noi…”. Artefici della caduta del governo Conte, protagonisti della nascita del governo Draghi e delle cronache per almeno due mesi, ma al minimo nei consensi tra gli elettori. Il paradosso è tutto qui: in questa legislatura Renzi ha sostanzialmente “fatto” due governi. Voluto da lui il Conte-bis con un’operazione di palazzo straordinaria per mandare a casa Salvini, ha poi disfatto tutto per “far cambiare marcia al Paese”, defenestrando Conte e trovando convergenza su Draghi. Ma l’elettorato non lo calcola più. (Continua a leggere dopo la foto)
I sondaggi dicono che il progetto Italia Viva non è decollato e la molta rappresentanza parlamentare (45 fra deputati e senatori) si interroga sul proprio futuro che, come spiega Repubblica, “nelle condizioni attuali garantirebbe la rielezione a pochi fortunati. Dubbi alimentati dall’intensa attività extra politica dell’ex premier. Nel giro di un palo di mesi ha viaggiato quattro volte tra Arabia e Medio Oriente, incontrando principi ereditari, sceicchi e capi di Stato. Conferenziere, facilitatore di investimenti, tessitore di rapporti internazionali: ruoli molteplici e non tutti chiariti”. (Continua a leggere dopo la foto)
Tante attività, tanti viaggi, tanti introiti. “Non è che ci lascia?”, è la domanda che a questo punto e sempre con maggior insistenza si pongono gli stessi eletti di Italia Viva che hanno paura di essere finiti in una sorta di limbo. “No, non me ne vado mica…”, ha già replicato Renzi e lo ribadisce anche pubblicamente. Anzi. I programmi – riporta sempre Repubblica – sono vivaci: “La Primavera delle Idee per dare nuova linfa al partito, la scuola di formazione politica con 500 giovani programmata per inizio settembre e una nuova Leopolda a novembre”. Ma tutto ciò non basta più a quanti reclamano una struttura vera del partito. (Continua a leggere dopo la foto)
Renzi sa delle preoccupazioni e dei malumori. Analizza un big del partito: “Siamo fermi al due per cento non perché Matteo è antipatico ma perché la gente non sa in quale area politica finirà il proprio voto. Per me la collocazione è chiara ed è il centrosinistra. Altri la pensano diversamente”. Intanto, Letta ha detto che incontrerà Renzi. E tutti ora aspettano il nuovo faccia a faccia che sa tanto di un film diretto da Sergio Leone.
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