Avevano fatto molto scalpore le preoccupazioni emerse dall’interno di Italia Viva. Circolavano voci, infatti, su un possibile addio di Matteo Renzi dalla scena politica. La questione si era fatta così seria che il leader è dovuto intervenire per mettere le cose in chiaro: “Lasciare la politica? È il sogno dei miei avversari. Molti di loro ci sperano, li capisco. Mi spiace deluderli: io non smetterò di fare politica. Nel frattempo invece loro potrebbero iniziare a farla, magari senza pensare a me in modo ossessivo e preoccupandosi dei problemi del Paese”, dice Renzi al Corriere della Sera. (Continua a leggere dopo la foto)
Aggiunge Renzi: “Tutte le volte che mi dipingono fuori dalla politica accade qualcosa. All’inizio fu quando Di Maio e Martina volevano fare un governo nel 2018, poi quando Salvini e Zingaretti volevano le elezioni nel 2019, poi quando Conte e Casalino sognavano di asfaltarmi e sono andati a casa loro. Ma noi siamo ancora qua e rivendico la battaglia per far nascere il governo Draghi come quella per mandare a casa Salvini nel 2019″. (Continua a leggere dopo la foto)
Il senatore di Italia Viva non si preoccupa dei sondaggi, che danno il suo partito fuori dal Parlamento qualora si votasse oggi, poiché “se così fosse dovrebbero darci un premio doppio. Perché col 2% abbiamo cambiato la storia dei prossimi anni imponendo Draghi al posto di Conte. Se col 2% siamo stati capaci di questo, si figuri che cosa potremmo fare se solo avessimo l′8-10%”, sottolinea Renzi. (Continua a leggere dopo la foto)
Sul Partito Democratico è netto, dopo il suo incontro con il neo segretario Enrico Letta: “Se il Pd si allea con i grillini, non entreremo in questa alleanza. Siamo distanti dalla destra antieuropeista di Salvini e Meloni ma anche dal becero populismo di Di Battista e Beppe Grillo. Non con i sovranisti, non con i populisti. Ma tutto mi sembra in divenire. Guardi che succede a Roma”, fa notare Renzi, “Letta non può appoggiare la Raggi, Conte non può scaricarla: mi sembra che questa alleanza sia lontana dal nascere”.
Renzi si è anche soffermato ad affrontare una delle questioni più spinose degli ultimi giorni, che lo vede protagonista. Le sue conferenze all’estero, infatti, sono state criticate da molti. “Quando lavoro all’estero pago le tasse in Italia, così il contribuente non spende niente per i miei viaggi ma anzi ricava denari da questa attività. Se poi vogliamo parlare di politica estera l’Arabia Saudita è un baluardo contro l’estremismo islamico, l’Africa è centrale e bene ha fatto Draghi a cominciare dalla Libia. Ma se il problema è sulla mia persona e sull’opportunità di fare certi viaggi rispondo che io rispetto tutte le regole”.
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