Nessun compromesso con chi negli ultimi anni ha contribuito al collasso di Roma. Non usa mezze parole, Carlo Calenda, per chiarire la sua linea. Puntando il dito tanto contro la sindaca uscente Virginia Raggi quanto contro la classe dirigente del Pd. Attraverso le pagine dell’Huffington Post, il leader di Azione ha infatti spiegato: “Io sono in campo ormai da sei mesi. Ho girato ogni singolo municipio, per ognuno presentando una lista e un piano dettagliato per risolvere i problemi. Abbiamo coinvolto 400 persone e 4mila iscritti. Al momento, a parte la sindaca Raggi, sono l’unico candidato esistente. Sono gli altri ad essere in ritardo. Non intendo ritirarmi, e comunque non potrei perché è stato un lavoro lungo, profondo e corale come si dovrebbe fare in tutte le città”.
A proposito delle primarie di coalzione nel centrosinistra, Calenda ha detto: “Intanto, le primarie non le vuole il Pd, è’ da ottobre che promette di fissarle. Prima si è fermato il tavolo per i guai giudiziari della Raggi, poi perché si pensava di offrirle un posto nel governo. Il Pd spera ancora che la sindaca si ritiri e corra Zingaretti con l’appoggio di M5S. Quindi, indicono le primarie e poi cercano di evitarle. E l’idea che Nicola possa abbandonare la Regione facendola piombare nel caos in piena emergenza Covid mi sembra surreale. Fa bene a non farsi tirare per la giacchetta. Ma il meccanismo sta diventando perverso, non aspetterò altri tre mesi Babbo Natale”.
“C’è un altro motivo per non partecipare – ha poi aggiunto Calenda all’Huffington Post – Roma ha un problema di classe dirigente. Finché comandano Goffredo Bettini, Claudio Mancini, e il segretario regionale Bruno Astorre, si diventa sindaco con il loro appoggio e poi non si porta a casa un provvedimento. Le mini-primarie con 20-30mila persone, in parte truppe cammellate, sarebbero il loro trionfo. A Letta l’ho detto: facciamo piuttosto una squadra di persone in gamba per ripulire la città”.
Tra i nomi graditi a Calenda “Sabrina Alfonsi, presidente del primo municipio. Estella Marino, che è stata assessore con il sindaco Ignazio Marino. Marta Leonori, che oggi è consigliere regionale alla Pisana. Ma ce ne sono altri”. Le priorità di Roma? “Rifiuti, trasporti, verde e decoro urbano. Senza queste cose una città semplicemente non esiste. Roma è l’unica capitale al mondo che negli ultimi 15 anni è cresciuta meno del proprio Paese. O meglio, per l’Italia, è decresciuta più della decrescita media. È una città sull’orlo del collasso e non farò patti con chi l’ha trascinata in questa situazione”.
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