Mario Draghi chiede lealtà a Matteo Salvini, in un momento più che mai delicato visto che si vota al Senato la sfiducia al ministro Speranza. Attraverso i canali che tra i due non si sono mai interrotti, il premier parla con il leader leghista e chiede una lealtà necessaria per garantire la navigazione di una maggioranza che si sa essere molto eterogenea. E questa lealtà non contempla la sfiducia a Roberto Speranza proposta dagli “alleati” leghisti, ossia Fratelli d’Italia. Sfiduciare un ministro del proprio governo, e il ministro della Salute per giunta, sarebbe la fine del governo. Draghi sa che lo scontro tra Lega e ministro è accesissimo, soprattutto sul tema delle riaperture e del coprifuoco. (Continua a leggere dopo la foto)
Draghi quindi chiede che non ci siano ambiguità, astensioni o assenze tattiche. E – come riporta un retroscena di Repubblica – inizia a essere stufo dei botta e risposta tra la Lega e gli altri partiti, perché distraggono dall’obiettivo che si è posto per il bene del Paese. In tutto questo, il numero due del Carroccio, Giorgetti, media tra Salvini e il premier e spinge per un nuovo incontro. Dal canto suo, il leader leghista ribadisce la sua lealtà al governo e assicura che il non uscirà dalla maggioranza. E lo fa attaccando il Pd: “La Lega c’è, noi siamo alleati leali, purtroppo dice qualcuno a sinistra. Noi abbiamo accolto l’appello di Mattarella e se qualcuno pensa di buttarci fuori non ha capito”. (Continua a leggere dopo la foto)
Continua Salvini in Aula: “Noi restiamo qui convinti per aiutare il nostro Paese. Signor presidente noi ci fidiamo degli italiani e delle imprese. C’è stato un dibattito sul coprifuoco, fidiamoci degli italiani e delle imprese: il diritto alla salute, al lavoro e alla libertà possono e devono convivere. La ringrazio anche per aver superato i ritardi accumulati da qualcuno che per mesi ha sonnecchiato e ora siamo arrivati prima e meglio degli altri. La invito a fidarsi anche di chi ha il coraggio di prendere posizione per difendere le loro idee ma diffidare di chi dice sempre e solo sì non per amor di patria ma per amore di poltrona”. (Continua a leggere dopo la foto)
Salvini ringrazia Draghi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato in Parlamento: “Il fatto che lei abbia alzato il telefono con la presidente della Commissione chiedendo rispetto per l’Italia mi ha reso orgoglioso di essere parlamentare e cittadino di questo Paese. Essere in Europa sì, ma da protagonista e non da comparse. Non siamo gli alunni discoli da bacchettare e accontentare ogni tanto, siamo un Paese fondatore di quello che vorremmo continuare a essere un sogno e non una gabbia da cui volersi liberare”. Anche se a Salvini ha risposto lo stesso Draghi dicendo: “Non ho mai detto garantisco io, non è il mio stile”.
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