Dopo che il conduttore di Report, Sigfrdio Ranucci, ha annunciato di essersi sentito con Renzi e che l’ex premier sarà presto presente in trasmissione per dare la sua versione dei fatti, il programma continua ad andare avanti nella sua inchiesta. Nell’ultima puntata, andata in onda lunedì 10 maggio, l’insegnante che il 23 dicembre scorso ha ripreso con il suo cellulare l’incontro nel parcheggio di un Autogrill di Fiano Romano tra il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e il dirigente del Dis, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Marco Mancini, racconta cosa ha sentito e visto: “Ho assistito a un incontro tra Matteo Renzi e un uomo che non ho riconosciuto, ma del quale ho appreso l’identità dal vostro servizio”, rivela la donna a Report. (Continua a leggere dopo la foto)
Renzi ha presentato querela contro “gli ignoti” che hanno girato il filmato. A Report la donna, che ha voluto restare anonima, ha raccontato: “Mi sembrava strano che un senatore della Repubblica Italiana si vedesse con una persona che già lo attendeva accompagnata da altre due di scorta in un’area appartata di un Autogrill”. La testimone ha spiegato di essersi fermata in quella piazzola di Fiano Romano per permettere al padre malato di andare al bagno. Renzi, che nei giorni scorsi ha più volte messo in dubbio l’esistenza della testimone, tra le domande poste ha chiesto come fosse possibile che il cellulare avesse potuto riprendere 40 minuti di incontro senza scaricarsi. (Continua a leggere dopo la foto)
“Non ho ripreso tutti e 40 minuti, il video dura 28 secondi”, ha replicato la testimone. Poi, il passaggio più delicato dell’intervista a Report. La testimone ha infatti spiegato di aver sentito “l’uomo brizzolato” (Mancini ndr) congedarsi dall’ex premier dicendogli che sarebbe rimasto “a disposizione”. “Li ho sentiti – ha detto la donna – perché si sono avvicinati alle auto, e quindi alla mia, e avevo il finestrino leggermente aperto”. (Continua a leggere dopo la foto)
Renzi ha più volte domandato come mai quel video sia stato diffuso quattro mesi dopo la data della ripresa. Una scelta che l’autrice imputa ai mezzi di informazione: “Io – dice l’insegnante – ho inviato il filmato il 31 dicembre, alle 11, alla redazione web di un quotidiano nazionale. A quella mail non ho mai ricevuto risposta”.
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