Mamma: è stata questa la prima parola detta al risveglio dopo 10 mesi di come. Cristina Rosi, 37enne di Arezzo, era finita in come durante la gravidanza a causa di un improvviso arresto cardiaco, che causò conseguenze gravissime sia a lei che alla bambina fatta nascere con un parto cesareo urgente. A quel tempo i medici erano riusciti a salvarla per miracolo, ma non sono riusciti ad evitarle il coma profondo. La donna è poi stata trasferita a Innsbruck, in una clinica specializzata nella riabilitazione per persone cadute in coma. Qualche giorno fa però la svolta: Cristina ha sorpreso tutti aprendo gli occhi e pronunciando la parola “mamma” lievemente e per tre volte. In quel momento accanto a lei c’era proprio la mamma Mirella, che non l’ha mai lasciata un attimo in tutto questo tempo, come anche suo marito Gabriele. Era stato proprio lui a riuscire a far ricoverare Cristina nella clinica austriaca, che si trova nei pressi di Innsbruck, grazie a una raccolta fondi su GoFundMe, che aveva permesso di coprire le spese necessarie.
Ora la situazione di Cristina sembra migliorare. “Quasi non si riconosce Cristina adesso, è più distesa, le hanno tolto la tracheotomia, attraverso una pompa le stanno somministrando una medicina che dovrebbe portare ad altri progressi fisici e poi l’altra mattina le sue parole, non l’aveva mai dette così”, ha raccontato il marito.
La raccolta fondi continua, visto che il percorso di cura è ancora molto lungo e costoso: 104mila euro ogni tre mesi. Ma è importante che la riabilitazione di Cristina vada avanti: “Qui ogni giorno fa fisioterapie robotiche, poi gradatamente vengono introdotti momenti di logopedia e altre attività, ma piano piano e credo di non essere nemmeno a metà del percorso se è vero come prospettano che vogliono rimetterla in piedi”.
Cristina ora è sveglia, vigile, respira e deglutisce. “La gestione di tutto è molto difficile, ma io mi sono sentito molto fortunato”, dice ancora Gabriele, che le è accanto ogni giorno dalle 14 alle 18 e che fra un mese darà nuovamente il cambio alla madre di Cristina, Mirella, tornata in Italia per fare il vaccino.
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