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Stato d’emergenza, Salvini contro Draghi. Rabbia social: “Ti ricordi che sei anche tu al governo?”

Le ultime indiscrezioni secondo le quali il governo Draghi sarebbe pronto a prolungare lo stato di emergenza hanno visto la reazione piccata di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Con quest’ultimo che, ancora una volta, ha evidenziato il suo personalissimo paradosso: invece di lavorare per farsi sentire all’interno dell’esecutivo di cui fa parte, si comporta come fosse un corpo estraneo. L’idea, ancora non ufficiale, sarebbe al momento quella di una proroga fino al 31 luglio.

Stato d'emergenza, Salvini contro Draghi. Rabbia social: "Ti ricordi che sei anche tu al governo?"

Non è ancora dato sapere quale sia la posizione dei principali partiti italiani in merito. Con Matteo Salvini che è però subito scattato in avanti, durante un forum Ansa: “Siamo al 95% di copertura vaccinale per gli over 80, i fragili sono tutti al riparo, dai 60 anni in su sono rimasti 3 milioni di italiani scoperti. Io sono per la libera scelta”.

Salvini ha poi aggiunto: “Non abbiamo ancora parlato con Draghi, ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato. Lo stato di emergenza non c’è più nei fatti. Anzi, bisogna accelerare sul ritorno alla normalità e dire che il peggio è alle spalle”.

Meloni ha invece affidato a un post su Facebook il suo commento: “Apprendiamo dalla stampa che il Governo Draghi starebbe pensando a una proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021. Un’ipotesi che, se confermata, sarebbe folle e che come Fratelli d’Italia ci vede nettamente contrari. Ad un anno e mezzo dallo scoppio dell’epidemia non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello Stato di diritto come la libertà di movimento e d’impresa possano essere calpestati o violati dal Governo nel nome dell’emergenza. Il 2021 deve essere l’anno del ritorno alla normalità: il nostro ordinamento è in grado di gestire la pandemia con i poteri e gli strumenti ordinari di cui già dispone, nel rispetto della Costituzione e delle prerogative del Parlamento”.

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