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Conte-Grillo, alta tensione: il fondatore del M5S a Roma per dire la sua sul futuro del Movimento

Conte contro Grillo, in un Movimento Cinque Stelle che continua a vivere di incertezze e forti tensioni, ormai quotidiane. L’ex premier, al momento di accettare l’incarico di futuro leader pentastellato, era stato chiaro: “In cambio, voglio carta bianca”. E quindi anche un ridimensionamento della figura del comico genovese, che l’Avvocato del Popolo vorrebbe relegato a padre nobiliare senza però effettivi poteri. Proprio in queste ore, però, Grillo è atteso a Roma per testimoniare la sua vicinanza alla vigilia della presentazione del nuovo Statuto e della Carta dei Valori.

Conte-Grillo, alta tensione: il fondatore del M5S a Roma per dire la sua sul futuro del Movimento

Una scelta, quella di correre nella capitale, che ha subito riacceso gli animi. Secondo l’Huffington Post, infatti, Grillo avrebbe intenzione di mostrare i muscoli, facendo capire di non essere intenzionato a mollare la sua creatura e, anzi, osservandone molto da vicino la prossima evoluzione. Il fondatore farebbe leva sul malcontento dei parlamentari, poco coinvolti in questa fase e contrari all’avvento di Conte come “uomo solo al comando”. Per questo, più vicini a Grillo che al futuro leader.

“Non esiste che venga tagliato fuori – ha spiegato un deputato all’Huffington Post – già non abbiamo garanzie sull’organigramma, e più in generale non sappiamo nulla, il Movimento è Grillo, e non può venir tagliato fuori”. Esponenti del Movimento vicini al comico sostengono di averlo visto determinato, convinto che “non si possa andare avanti senza di me”. Diventando così il punto di riferimento per chi teme un partito ricalcato a immagine e somiglianza di Conte.

Corre già, insomma, aria di contestazione nei confronti dell’ex premier. Con un’altra variabile, però, a pesare fortemente: Grillo vuole rimanere fedele al vincolo dei due mandati, preoccupato che sul tema il Movimento possa perdere la faccia. Conte, invece, vorrebbe confermare un 10-20% dei vertici pentastellati scelti in base al merito. Opzione questa che fa particolarmente gola a chi teme un’interruzione anticipata della propria carriera politica. E che spinge, quindi, i big a prendere le parti di Conte, anche a costo di scontrarsi con Grillo.

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