Un momento inaspettato, quello regalato da papa Francesco durante la sua ultima udienza. Al termine della quale ha deciso di rendere omaggio al suo fidato autista, prossimo alla pensione: “Qui in Vaticano c’è tanta varietà di gente, i preti, i cardinali, le suore che lavorano, tanti laici tanti… e oggi vorrei soffermarmi per ringraziare un laico che oggi va in pensione, Renzo Cece: lui ha cominciato a lavorare a 14 anni, veniva in biblicetta, oggi è l’autista del papa: un applauso a Renzo e alla sua fedeltà”.
Francesco ha poi aggiunto: “È una di quella persone che porta avanti la Chiesa con il suo lavoro, la sua benevolenza e la sua preghiera: la ringrazio tanto e ancho profitto per ringraziare tutti i laici che lavorano con noi in Vaticano”. Proseguendo un ciclo di catechesi dedicato all’attualità della lettera ai Galati, il pontefice ha poi spiegato: “San Paolo «non si ferma alla superficie dei problemi, dei conflitti, come spesso siamo tentati di fare noi per trovare subito una soluzione che illude di mettere tutti d’accordo con un compromesso”.
Nel corso della catechesi, il Papa si è soffermato su come san Paolo abbia affrontato i conflitti emersi nella comunità dei Galati. “Fin dall’inizio della sua Lettera non segue le basse argomentazioni utilizzate dai suoi detrattori. L’Apostolo ‘vola alto’ e indica anche a noi come comportarci quando si creano conflitti all’interno della comunità. Solo verso la fine della Lettera, infatti, viene esplicitato che il nocciolo della diatriba suscitata è quello della circoncisione, dunque della principale tradizione giudaica”.
“Paolo sceglie la strada di andare più in profondità, perché la posta in gioco è la verità del Vangelo e la libertà dei cristiani, che ne è parte integrante. Non si ferma alla superficie dei problemi, dei conflitti, come spesso siamo tentati di fare noi – ha concluso il Papa – per trovare subito una soluzione che illude di mettere tutti d’accordo con un compromesso”.
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