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Tutto quello che non torna nella versione dell’assessore leghista di Voghera

L’assessore leghista di Voghera, Massimo Adriatici, ha sparato a un cittadino straniero di 39 anni, Youns El Bossettaoui, dopo essere stato spinto a terra in piazza Meardi. Il caso è tutto da decifrare e ora la procura di Pavia ha modificato l’accusa da omicidio volontario a eccesso colposo di legittima difesa. Come spiga Open, questo significa che “i magistrati vogliono verificare con attenzione la versione data dall’indagato, il quale sostiene che il colpo è partito per sbaglio e in seguito alla colluttazione”. Ma qualcosa non torna. Inoltre, ci sono versioni non concordanti sulla bottiglia di vetro che Musta avrebbe lanciato. Secondo alcuni sarebbe stata diretta all’assessore, secondo altri il ragazzo l’ha lanciata in aria. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Corriere della Sera scrive oggi che la versione del colpo partito per sbaglio e di sicuro non con l’intenzione di uccidere sia una classica e prevedibile difesa da avvocato, secondo quanto sostiene un investigatore che lavora all’inchiesta. Ma, spiega il quotidiano, esiste anche un primo discrimine non banale e basato sull’eventuale contemporaneità tra la caduta a terra di Adriatici, successiva a una spinta di El Bossettaoui, che potrebbe confermare quel proiettile «accidentale». (Continua a leggere dopo la foto)

Se così non fosse, ovvero se lo sparo fosse stato successivo al precipitare dell’assessore il quale avrebbe avuto dei secondi per impugnare e far fuoco, sarebbe inevitabile configurare un’azione volontaria. Anche perché Adriatici è un ottimo sparatore e si esercitava al poligono di Voghera, mentre il proiettile ha colpito in una zona del corpo dove una ferita può evitare danni letali. Secondo alcune fonti investigative vicine alle indagini citate oggi dal Fatto Quotidiano, invece, ci sono alcune ipotesi da confermare prima di poter tirare le somme e in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice delle indagini preliminari. (Continua a leggere dopo la foto)

Ovvero: se l’assessore leghista ha avuto il tempo di caricare l’arma, i tempi del diverbio con il cittadino marocchino sono più ampi di quelli raccontati da Alessandri. Il che supporterebbe l’accusa di omicidio volontario, che è stata esclusa in un secondo momento ieri dalla procura. Se invece è vero che l’arma era già carica e cadendo l’assessore di Voghera ha premuto inconsapevolmente il grilletto, allora lui dovrà chiarire come mai andasse in giro non solo armato ma anche con il colpo in canna. Adriatici intanto si è autosospeso dalla carica.

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