La politica estera di Trump continua a rimbombare sulle pareti del mondo intero, il presidente degli Stati Uniti con decisioni che a definirle “bizzarre” si rischia di cadere nell’ambito degli eufemismi, fa parlare di sé, scatenando azioni e reazioni in ogni angolo del pianeta.
Secondo il cosiddetto Eletronics ban, sui voli diretti negli Stati Uniti, provenienti da alcuni paesi del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale, non è più concesso ai passeggeri di portare a bordo dispositivi elettronici più grandi di uno smartphone.
Niente iPad né computer portatili, nessuna telecamera o macchina fotografica, fortunatamente questo atto di politica estera di Trump non prevede il divieto per quanto riguarda le apparecchiature mediche.
Gli scali colpiti sono dieci, suddivisi in otto Stati: Amman, Kuwait City, Cairo, Istanbul, Riad e Gedda, Casablanca, Doha, Dubai e Abu Dhabi.
Il provvedimento investe la bellezza di circa 50 voli al giorno, e le compagnie aeree hanno soltanto 96 ore di tempo per rendere operativo il divieto, il rischio è che i loro voli siano banditi dagli Usa.
La nuova iniziativa della Casa Bianca è decisamente piaciuta alla Gran Bretagna, che si è accodata prontamente agli Stati Uniti, adottando un provvedimento molto simile.
In totale sono 14 le compagnie aeree coinvolte, la motivazione di questa battaglia elettronica di Trump, è rinchiusa in una presunta minaccia terroristica giunta alla vigilia del vertice della coalizione internazionale anti-Isis, a Washington, a cui prenderanno parte 68 Paesi.
Da alcuni dirigenti dell’amministrazione statunitense trapela che la misura di politica estera di Trump sia stata suggerita da attente analisi dell’intelligence.
Secondo alcune relazioni delle commissioni antiterroristiche, pericolosi gruppi come Al Qaeda e Al-Shabab stanno tentando di inserire ordigni esplosivi all’interno dei dispositivi elettronici portatili.
Sulla base di queste informazioni, il segretario per la Sicurezza Nazionale, e l’amministratore della Transportation Security Administration hanno stabilito la necessità di migliorare le procedure di sicurezza per i passeggeri in arrivo.
David Lapan, portavoce del Dipartimento di Sicurezza Nazionale, ha spiegato che la direttiva sarà in vigore fino al 14 ottobre, potrebbe essere estesa per un altro anno qualora la valutazione della minaccia rimarrà autentica.
Il rovescio della medaglia è ben descritto da alcuni esperti di sicurezza aerea, che hanno parlato dei rischi di trasportare nella stiva le apparecchiature elettroniche, rischi che contemplano un aumento dei furti dei bagagli e pericoli di incendio delle batterie dei computer portatili.
Protesta tempestiva da parte della Turchia, che attraverso le parole del ministro dei trasporti Ahmet Arslan, ha chiesto di rivedere il bando sullo scalo Ataturk di Istanbul.
Per quanto riguarda il provvedimento adottato nel Regno Unito, invece, le restrizioni riguardano i voli da e per Turchia, Libano, Giordania, Egitto, Tunisia e Arabia Saudita.
Il governo di Londra, in un comunicato, ha affermato di comprendere la frustrazione ed il disagio dei passeggeri colpiti dal provvedimento, ma per garantire la sicurezza dei cittadini britannici, è indispensabile adottare queste precauzioni, precisando di aver lavorato a stretto contatto con l’amministrazione statunitense, riguardo a questo ambito delicato.
Un’altra puntata della serie condotta dal presidente degli Stati Uniti, la politica estera di Trump stavolta si scaglia contro i dispositivi elettronici, che dovranno essere obbligatoriamente relegati nella stiva.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma se i pericolosissimi ordigni inseriti negli oggetti elettrici esplodessero nella stiva, in che modo i cittadini statunitensi e britannici, sarebbero al sicuro?