Matteo Salvini perde l’ennesima occasione per segnare la sua distanza da certi ambienti e per dire qualcosa di giusto. Ha deciso, invece, di difendere a spada tratta il sottosegretario all’Economia leghista Claudio Durigon, che in un comizio a Latina ha proposto di cambiare il nome del parco pubblico della città intitolato a Falcone e Borsellino con quello del fratello di Benito Mussolini, Arnaldo, morto nel 1931. Salvini ha detto: “La sinistra chiede le dimissioni di chiunque un giorno sì e un giorno no. Fascismo e comunismo sono stati sconfitti dalla storia e nella Lega non c’è nessun nostalgico. Durigon è bravissimo, è il papà di quota cento”. (Continua a leggere dopo la foto)
La sua proposta, quindi, di intitolare di nuovo il parco al fratello di Mussolini per Salvini è giusta. Le sue dichiarazioni hanno riacceso la polemica sul sottosegretario, protagonista del filmato pubblicato in esclusiva da Fanpgae in cui il “padre di quota 100” ostentava serenità sulle inchieste riguardanti la Lega perché il generale che indagava “lo abbiamo messo noi”. Ora Pd, M5S e Leu vogliono la testa del leghista, e da giorni ne chiedono le dimissioni. (Continua a leggere dopo la foto)
Stando a quanto riporta anche Repubblica, la linea della Lega è ora quella di sminuire l’”errore” di Durigon e farlo passare come una polemica agostana di cui tra un mese non si ricorderà più nessuno. “Durigon aveva chiesto al sindaco di occuparsi di immondizia e non di cambiare i nomi ai parchi. La Lega ha i piedi piantati nel presente e nel futuro”, ha aggiunto Salvini. (Continua a leggere dopo la foto)
“Sono le solite chiacchiere d’agosto che lasciano il tempo che trovano e a settembre scompaiono nel nulla, neanche esiste lo strumento costituzionale della sfiducia per un sottosegretario, al massimo è un atto di indirizzo che non vincola nessuno. Si fosse riferito al Duce ok, sarebbe stato grave, ma così è un peccato veniale”, ha tuonato Roberto Calderoli, altro esponente di punta del partito.
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