Cinque anni di Daspo per Giuliano Castellino. Il leader romano del movimento di estrema destra Forza Nuova, non potrà entrare negli stadi italiani per i prossimi cinque anni. Ma non solo, perché sarà anche costretto a firmare due volte, prima e dopo ogni partita della Roma. Sia quelle giocate in casa che quelle disputate fuori dalle mura amiche. Una misura pesantissima, firmata circa una decina di giorni fa dal questore della Capitale, Mario Della Cioppa, ma notificata solo il 13 settembre.
Ad ‘incastrare’ Castellino, però, non sono stati degli atti violenti compiuti durante le partite di calcio. Vero che il leader forzanovista non potrà avvicinarsi a tutti i luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. Ma è altrettanto vero che i fatti contestati a Castellino riguardano la sua partecipazione a cortei di natura politica. Per questo motivo, il Daspo che gli è stato comminato viene definito in gergo “fuori contesto”.
Il 44enne Castellino, infatti, negli ultimi mesi è stato uno degli ispiratori del movimento anti green pass a Roma. La sua partecipazione a diverse manifestazioni è stata più volte immortalata dai media. E sono proprio queste manifestazioni ad essere citate nel provvedimento del questore Della Cioppa. Tre i cortei sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti: quelle del 24 luglio, del 14 e del 28 agosto scorsi. Castellino viene ritenuto “responsabile dell’organizzazione e dell’atteggiamento antisistema e violento” di alcuni manifestanti.
La reazione della Digos? Un orgoglio. – commenta Castellino – Sono tutte medaglie al valore di libertà”. Ma nel provvedimento a suo carico si legge: “La condotta di Castellino, che si è evidenziato come portavoce del dissenso verbale e come istigatore di condotte di resistenza nei confronti delle forze dell’ordine, inveendo contro queste ultime, aizzando mediante l’uso del megafono i convenuti alla violenza, alla ribellione e alla compromissione dell’ordine pubblico, appare di rilevante gravità”.
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