Daniele Capezzone e Alessandro Sallusti si definiscono “amici da 30 anni”. Ma i due giornalsti non se le mandano certo a dire. Ospiti di Nicola Porro durante la puntata di Quarta Repubblica del 13 settembre, Capezzone e Sallusti danno infatti vita ad uno scontro durissimo in diretta tv. L’argomento che li fa tanto surriscaldare è l’uso del green pass: da cancellare secondo il primo, da promuovere secondo il collega.
“Con tanto rispetto e con tanta stima per la sua autorevolezza, ma non mi convince nulla di quello che ha detto”, Capezzone replica così al collega. Poi, spiega che tutti i maggiori quotidiani conservatori e liberali del mondo sarebbero “favorevoli al vaccino, ma contrari a green pass, restrizioni, obblighi e compressioni della libertà”. Sallusti prova ad interromperlo, ma Capezzone tira dritto. “La informo che Libero (di cui Sallusti è direttore ndr) e Il Giornale andate contromano in autostrada rispetto a tutti i quotidiano conservatori e liberali più autorevoli del mondo”.
Ma, secondo Capezzone, i giornalisti come il suo interlocutore sarebbero costretti a “trasformare ogni giorno un Paese del mondo in una nuova Atlantide”. E cita gli esempi della Danimarca, della Svezia, del Regno Unito, della Germania “della Merkel, che punta sui vaccini ma non fa il green pass”. Ma anche la “metà degli Stati americani”, la Corea del Sud, la Spagna e la Grecia non hanno introdotto il green pass.
“Sallusti sveglia. Solo l’Italia e la Francia hanno il feticcio del green pass”, alza i toni a quel punto Capezzone. Incitamento a svegliarsi che non va proprio giù al collega che replica stizzito. “Sveglia lo dici a tua sorella”, sbotta ripetutamente Sallusti costringendo il conduttore Nicola Porro ad intervenire per calmare le acque. “nutile che mi dai del lei. Non fare l’ipocrita. Siamo amici da 30 anni”, chiude allora la diatriba Sallusti.
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