Vittorio Feltri sta con Barbara Palombelli. La conduttrice Mediaset è finita nell’occhio del ciclone mediatico dopo le sue affermazioni sui femminicidi, fatte qualche giorno fa a Forum. Pur non giustificando certamente gli uomini che commettono violenza sulle donne, la giornalista si è chiesta se sia opportuno indagare in maniera più profonda sulle ragioni che, a volte, spingono un uomo al femminicidio. Apriti cielo perché, contro di lei, si sono alzate le voci indignate di migliaia di donne, con in testa Laura Boldrini e Selvaggia Lucarelli. Feltri invece la difende a spada tratta.
In un editoriale pubblicato il 20 settembre su Libero, Vittorio Feltri ricorda di aver “bisticciato” con Barbara Palombelli mentre era ospite di un suo programma “di cui non ricordo nemmeno il titolo”. A costare caro al fondatore di Libero, in quel caso, fu una battuta sul prossimo presidente della Repubblica che lui indicò goliardicamente in Hitler. “Ma la conduttrice mi redarguì come fossi uno scolaretto indisciplinato. Avendomi forse giudicato uno sporco nazista”, racconta.
Questo per dire che lui di certo non prova molta simpatia per quella che bolla come una “sgarbata signora”. Questa antipatia non nega però a Feltri di difenderla dalle critiche “brutali” di cui è stata fatta oggetto, solo perché “ha detto, giustamente, in tv che i femminicidi sono forme di abiezione imperdonabile, ciò nonostante prima di giudicare gli assassini bisognerebbe esaminare con distacco quanto succedeva nella famiglia in cui è avvenuto il fatto di sangue”.
Per Feltri è chiaro che la Palombelli non intendesse affatto “giustificare i femminicidi”. Ma ha semplicemente invitato tutti a “comprendere le cause scatenanti delle aggressioni mortali”. Dunque, chiosa Vittorio Feltri, “ha ragione la Palombelli. Altro che biasimarla”. Poi, conclude: “Ovvio che chi uccide ha sempre torto. Ma è altrettanto ovvio che è indispensabile accogliere le motivazioni che lo hanno spinto ad armarsi la mano di coltello o di pistola”.
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