Rischio di tutti contro tutti nella Lega dopo l’addio di Francesca Donato. L’europarlamentare annuncia la sua decisione prima con un’intervista a Repubblica e, poi, con una nota ufficiale. La sua è una dura presa di posizione contro i provvedimenti “liberticidi” del governo Draghi che la Lega starebbe approvando senza protestare. Ma le parole della Donato provocano la reazione dei suoi ormai ex compagni al Parlamento europeo che parlano di “divergenze insanabili”. Sulla spinosa vicenda interviene anche il segretario Matteo Salvini, scaricando di fatto i ribelli del partito.
“Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta”, scrive Francesca Donato in una nota. La sua scelta sarebbe maturata dopo mesi molto difficili durante i quali, aggiunge, “i valori in cui credo fermamente, quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana, sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale, di cui la Lega fa parte”. Il suo riferimento va soprattutto ai provvedimenti sul green pass che stanno rischiando di spaccare il partito.
“Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che, a mio avviso, sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento”. Questa la grave accusa della Donato che, comunque, precisa di lasciare la Lega, ma non il gruppo Identità e Democrazia al Parlamento europeo. I suoi toni, però, non piacciono affatto ai suoi ex colleghi di Bruxelles. “Fare parte di un partito significa fare gioco di squadra. Quando prevalgono i personalismi e le divergenze sono insanabili, bene che le strade si dividano”, fanno sapere il capogruppo di Identità e democrazia al parlamento europeo Marco Zanni e il capo delegazione della Lega Marco Campomenosi.
Secondo i leghisti, Francesca Donato avrebbe “messo in cattiva luce la Lega per giustificare il suo abbandono” e getterebbe “discredito sui colleghi”. E Salvini che dice? Il leader del Carroccio, a Montepulciano per la campagna elettorale, assicura di non avere timori per l’unità del partito. Ma poi avverte: “Chi va lo ringrazio, lo saluto e tanti auguri”.
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