Non tira una bella aria tra la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi. I due partiti sarebbero ai ferri corti dopo il passaggio nel Carroccio di tre esponenti lombardi forzisti. O, almeno, così raccontano i retroscena apparsi questa mattina su alcuni quotidiani. I berlusconiani giudicano “incomprensibile” questo cambio di casacca a pochi giorni dalle elezioni amministrative. La campagna acquisti della Lega non sarebbe piaciuta nemmeno al fondatore Berlusconi. A rischio la manifestazione unitaria del centrodestra prevista a Milano.
Una Lega a due facce nell’ultimo periodo. Da una parte Salvini deve fronteggiare la fronda interna dei parlamentari contrari al green pass. Durante la votazione sull’ultimo decreto, infatti, quasi la metà dei deputati del Carroccio erano assenti, quasi tutti ingiustificati. “Basta con le insinuazioni pretestuose. Gli assenti erano in missione o in malattia”, ha provato a giustificarsi il capogruppo a Montecitorio Riccardo Molinari. “Siamo in democrazia, non in un regime.” – ha aggiunto lo stesso segretario – La Lega è un movimento democratico con decine di amministratori locali e milioni di consensi. Ogni idea è rispettata e rispettabile.
Dall’altra parte, però, Salvini si esibisce in una campagna acquisti di politici di Forza Italia. Accade in Lombardia dove il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, il consigliere Mauro Piazza e l’ex presidente della Provincia di Lecco, Mauro Nava, prendono armi e bagli e si trasferiscono da Arcore al Carroccio. “Se esce un’europarlamentare (Francesca Donato ndr) ed entrano 30 sindaci a settembre, sono un uomo felice”, ha commentato soddisfatto Salvini.
Ma la reazione di Forza Italia non si è fatta attendere. Tempistica del cambio di casacca dei tre politici “assolutamente incomprensibile a dieci giorni dal voto”, fanno sapere fonti azzurre. Mentre fonti parlamentari avrebbero fatto trapelare che lo stesso Berlusconi avrebbe cercato, invano, di far cambiare idea ad Alessandro Fermi. E ora sarebbe a rischio anche la manifestazione comune del centrodestra a Milano.
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