Luciana Lamorgese contro Nunzia Schilirò. Il ministro dell’Interno annuncia infatti l’apertura di azioni disciplinari contro la poliziotta no green pass. Il vicequestore di Roma, il cui nome era sconosciuto ai più fino a sabato scorso, è salita alla ribalta delle cronache dopo essere montata sul palco della manifestazione dei no green pass nella Capitale e avere arringato la folla. “Dichiarazioni gravissime” quelle fatte dalla Schilirò secondo la titolare del Viminale.
Rischia una punizione che va dal richiamo verbale alla destituzione, Nunzia Schilirò, il vicequestore di Roma protagonista della manifestazione no green pass di piazza San Giovanni di sabato scorso. La colpa della dirigente di polizia, secondo i suoi superiori, sarebbe quella di aver provocato un “danno di immagine” alla divisa con le sue parole contro il lasciapassare verde, definito “tessera della discriminazione”. “Dichiarazioni gravissime”, dichiara il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. La titolare del Viminale fa sapere di stare seguendo la vicenda molto da vicino, insieme al capo della polizia Lamberto Giannini. Lo scopo, spiega, è quello di “accertare le responsabilità sotto ogni profili giuridicamente rilevante a carico dell’interessata”.
Ma Nunzia Schilirò non sembra affatto spaventata dalle conseguenze del suo comportamento e decide di tirare diritto. “Andrò avanti sempre, con o senza divisa, per amore del mio Paese”, scrive la poliziotta sul suo canale Telegram ‘Nandra’. Canale che, dopo i fatti di piazza San Giovanni, è passato in poche ore da 1500 a oltre 5000 iscritti. La poliziotta, 43 anni di origini catanesi, definisce lo Stato italiano “dispotico”. Ma, di fronte alle possibili conseguenze del suo gesto, si dice “serena”.
Da sempre impegnata nella lotta contro la violenza sulle donne, Nunzia Schilirò ha diretto la quarta sezione della Squadra Mobile di Roma dal 2014 al 2018. Ha ottenuto diversi premi e scritto anche alcuni libri. Suoi anche alcuni progetti contro la violenza di genere e il bullismo. “Ho scelto il mio mestiere perché credevo non ci fosse niente di più nobile che garantire la sicurezza di ogni cittadino – fa sapere ora – Se questo mi viene negato, il mio mestiere non ha più senso”. Ma il suo gesto divide i colleghi. C’è chi ne chiede le dimissioni immediate. Ma anche chi la vede come un esempio. È il caso dei quasi 20mila poliziotti non ancora vaccinati.
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