Renato Brunetta finisce nuovamente al centro della polemica. A mettere nei guai il ministro della Pubblica amministrazione è un post, poi prontamente rimosso, apparso nel pomeriggio di domenica 26 settembre sui profili social della Pa. Il post, firmato ironicamente da un certo Ugo Fantozzi, si intitola: “Uffici pubblici, Covid come alibi per non fare nulla”. A finire nel mirino del ministero diretto da Brunetta è l’utilizzo dello smart working, o lavoro agile, durante la pandemia. I dipendenti pubblici, in pratica, vengono nuovamente etichettati come fannulloni. Ed è bufera contro Brunetta.
Accade tutto a metà pomeriggio del 26 settembre. Sui profili Facebook e Twitter del Dipartimento della Pubblica amministrazione compare un post ironico, pubblicato dal “Giornale d’Italia” a firma di Ugo Fantozzi, il celebre personaggio interpretato da Paolo Villaggio. L’articolo in questione ha un titolo inequivocabile: “Uffici pubblici, Covid come alibi per non fare nulla”. Immediati arrivano innumerevoli commenti e segnalazioni. Tanto da costringere i misteriosi autori a cancellare il post.
La polemica però travolge il ministro Brunetta, proprio a pochi giorni dal suo annuncio della imminente fine dello smart working per milioni di dipendenti pubblici. “Finte aperture al pubblico e interruzione del servizio alle spalle dei poveri Fantozzi”, si legge tra le altre cose nel post. Articolo che si presenta come una aperta critica ai dipendenti ministeriali che, durante la pandemia di coronavirus, avrebbero fatto i fannulloni a casa invece di lavorare.
Nonostante la natura goliardica dell’iniziativa, le reazioni sono però durissime. “Chi guarda al lavoro agile come a un problema ha già perso la sfida”, bacchetta gli uomini di Brunetta il ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone. Ma è su TwItter che il nome del ministro berlusconiano diventa trend. Renato Brunetta viene fatto oggetto di migliaia di insulti. Ma anche della richiesta di dimissioni immediate.
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