All’indomani della cocente sconfitta elettorale, la Lega di Matteo Salvini prova a reagire. Lo fa abbandonando la cabina di regia e non partecipando al Consiglio dei ministri che approva comunque la delega fiscale. Il segretario del Carroccio motiva lo strappo spiegando che il documento non rispecchia l’accordo precedentemente stretto tra le forze di maggioranza. Il segretario Pd Enrico Letta sbotta domandando polemicamente se la Lega faccia ancora parte del governo. Il giornalista Gad Lerner, invece, si spinge ancora più in là, paventando l’ipotesi di un Salvini tentato dall’opposizione a Draghi.
“Ci sta che Salvini, viste anche le reazioni dei suoi militanti di base che dicono ‘avete tradito andando al governo con i comunisti nel governo del banchiere’, sia fortemente tentato dall’opposizione. – dichiara Lerner ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo – Perché ha da difendere, dopo la debacle milanese e la rinuncia della conquista di Palazzo Marino del Comune di Milano, il Pirellone. C’è una questione, quella della Regione Lombardia è il luogo cruciale”. Secondo il giornalista, proprio Giorgetti potrebbe essere il prossimo candidato leghista alla Regione.
Intervistato eccezionalmente sempre da Lilli Gruber durante Dimartedì, Enrico Letta conferma che il Pd appoggia il governo Draghi per fare la riforma fiscale. Riforma che considera molto importante e condizione necessaria per ottenere i soldi del Pnrr. Letta vede di buon occhio il superamento dell’Irap e le semplificazioni fiscali. Il segretario Dem giudica “incomprensibile” lo strappo di Salvini su questi temi. “A meno che non lo si leghi ai risultati elettorali. Risultati che sono stati talmente disastrosi per la Lega che Salvini ha bisogno che si parli di altro”, aggiunge.
Per Letta, comunque, è di tutta evidenza che “lo strappo sulla riforma fiscale è pesantissimo. Si tratta di una delega fiscale. Quindi là dentro non c’è scritto nulla di quello che ha detto Salvini rispetto a nuove tasse”. La Gruber gli domanda se ci sarà bisogno di una verifica di governo, visto che anche il ministro “draghiano” Giancarlo Giorgetti non si è presentato in Cdm. “Penso che sia uno strappo molto grave nei confronti del Paese, di cui Salvini si prenderà la responsabilità. E ovviamente sarà Draghi a decidere”, ribadisce allora Letta.
Potrebbe interessarti anche: Draghi contro Salvini: “La Lega dovrà spiegare perché non era in Cdm”