Lilli Gruber durissima contro Enrico Michetti. Nella serata del 6 ottobre, la giornalista ospita Carlo Calenda nello studio di Otto e mezzo. Il leader di Azione annuncia il suo voto in favore di Roberto Gualtieri nel ballottaggio che si terrà il 17 ottobre a Roma. Dunque Calenda sceglie il Pd e boccia il centrodestra rappresentato da Michetti che, secondo lui, non avrebbe uno “straccio di programma”. Ma ci pensa la Gruber ad affondare il colpo ricordando che Michetti proviene da un mondo “neofascista”. Posizione per nulla condivisa però dal suo ospite.
“Io non farò né alleanze né apparentamenti. Ma faremo un’opposizione costruttiva. – dichiara Calenda di fronte a Lilli Gruber – Penso sia giusto andare a votare al ballottaggio e come tale sicuramente non voterò Michetti ma voterò Gualtieri, perché mi corrisponde di più”. “Michetti non ha uno straccio di programma, uno straccio di classe dirigente. – prosegue poi – Ma non è un’indicazione di voto urbi et orbi. La stragrande maggioranza dei miei voti venivano da sinistra o non collocati. E avendoli presi con una lista civica, voglio essere chiaro: questa è la scelta di Carlo Calenda, che non mette in discussione i tanti dubbi che ho sulla classe dirigente e sul programma di Gualtieri”.
Insomma, quella di Calenda è una scelta politica, non ideologica. Ma Lilli Gruber non sembra d’accordo “Il candidato sindaco del centrodestra Michetti, beh, insomma, viene da un mondo della destra destra destra. – obietta la giornalista – Forse anche un po’ neofascista. Enrico Letta dice che chi non vota Gualtieri aiuta il mondo visto nell’inchiesta di Fanpage. Ovvero il mondo dei neofascisti”.
Ma Calenda protesta. “Non sono d’accordo. Credo che sia estremamente sbagliato pensare di bollare la destra come neofascista, è un modo per radicalizzarla – dichiara – Michetti è stato votato da tantissime persone, il suo problema non è che sia neofascista, penso sia democristiano. Ma il problema di Michetti è che è totalmente incapace”, conclude.
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