Il green pass potrebbe cambiare o addirittura sparire con il nuovo anno. A gettare il sasso nello stagno dell’applicazione del certificato verde stavolta non è il solito manifestante No pass. L’apertura arriva direttamente dalle stanze del governo, per bocca del sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Secondo Costa, infatti, “è ragionevole pensare che con l’anno nuovo ci potrà essere una revisione delle misure restrittive in atto”. Intanto, però, il governo Draghi si appresta a varare le linee guida sul green pass obbligatorio sul posto di lavoro, in vigore da venerdì 15 ottobre.
Il governo guidato da Mario Draghi è impegnato in queste ore a limare gli ultimi particolari delle linee guida sull’utilizzo del green pass al lavoro che dovranno essere varate nelle prossime ore. La scadenza inderogabile è infatti quella del 15 ottobre. Linee guida messe a punto dal ministero della Pubblica amministrazione anche per il rientro dei lavoratori pubblici sul posto di lavoro dopo la fine dello smart working decretata dal ministro Renato Brunetta. Draghi dovrebbe firmare anche un apposito Dpcm.
Ma, mentre il governo con una mano prepara la stretta sul certificato verde, con l’altra pensa già ad un allentamento. “È ragionevole pensare che con l’anno nuovo ci potrà essere una revisione delle misure restrittive in atto nel nostro Paese”, dichiara Andrea Costa durante la trasmissione Parliamone di Rainews24. Tra le misure da rivedere, aggiunge il sottosegretario alla Salute, “è compreso il green pass che potrà essere rivisto e ridotto nella sua applicazione”.
“L’appuntamento” con la eventuale modifica del certificato verde, spiega Costa, “sarà a fine anno. Perché a quel punto vedremo veramente l’impatto del ritorno alla normalità. Nel nostro Paese abbiamo aperto tutto, siamo quasi al 100% in tutti i settori. Quindi abbiamo due o tre mesi davanti decisivi, che vanno affrontati con prudenza responsabilità ma non con paura. Dobbiamo anche rassicurare i cittadini, e le evidenze scientifiche ci confortano”. E poi, conclude, “il green pass è stato vincolato allo stato di emergenza che, come sappiamo, finisce a fino anno. Credo, dunque, sia ragionevole pensare che, se i dati continueranno ad essere positivi, se i numeri dei ricoverati continueranno a scendere, se il numero dei vaccinati continuerà a salire è giusto dare anche prospettive ai cittadini”.
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