Sono circa le 3 del pomeriggio di mercoledì 13 ottobre, quando Luciana Lamorgese si presenta alla Camera. Il ministro dell’Interno risponde durante il Question time ad una interrogazione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida. L’oggetto è la gestione dell’ordine pubblico durante la manifestazione anti green pass del 9 ottobre scorso. Corteo poi sfociato nell’assalto alla sede della Cgil da parte di Forza Nuova. La Lamorgese difende il suo operato. Ma le sue parole scatenano la furia di Giorgia Meloni.
La discussione la apre la Meloni, puntando il dito contro il fato che a “pericolosi delinquenti” come Giuliano Castellino sia stata data addirittura la possibilità di salire sul palco di piazza del Popolo. La leader di Fdi domanda polemicamente alla titolare del Viminale se fosse stata avvertita che l’assalto alla Cgil fosse stato annunciato prima sui social e poi proprio dal palco da Castellino. La Meloni si chiede pure se Lamorgese conoscesse la “natura” di Forza Nuova. “E in piazza c’erano anche agenti infiltrati?”, domanda ancora a bruciapelo. E perché, la incalza, non ha fatto nulla allora per proteggere sia la Cgil che i manifestanti pacifici?
Dopo essersi associata alla condanna delle violenze di Roma, la Lamorgese entra nel merito della dinamica dei fatti. Per quanto riguarda la figura di Giuliano Castellino, il ministro utilizza l’espressione “deciso protagonismo” durante la manifestazione. Ricorda i numerosi precedenti a carico del leader romano di FN. Ma aggiunge che “la scelta di procedere coattivamente, nell’immediatezza, nei suoi confronti, non è stata ritenuta percorribile” dalle forze dell’ordine “nella considerazione che un intervento coercitivo, eseguito in un contesto di particolare eccitazione e affollamento, presentava l’evidente rischio di provocare azioni violente da parte dei suoi numerosi sodali. Con la conseguente degenerazione della situazione dell’ordine pubblico”.
Ma la sua spiegazione fornita alla Camera, invece di calmare la Meloni, aumenta la sua rabbia. “Questa risposta non è semplicemente insufficiente. È offensiva delle forze dell’ordine, perché la scena di 7 agenti lasciati a prendere le bastonate davanti alla sede della Cgil sono indegne”, sbotta la leader di Fdi. “È offensiva delle persone che vogliono manifestare pacificamente contro il vostro governo ed è offensiva di questo Parlamento che non è fatto di imbecilli”. “Lei viene qui e ci dice che sapeva e non ha fatto nulla. – ecco la parte più dura dell’attacco della Meloni – E se fino a ieri potevamo pensare che il problema fosse la sua incapacità, oggi la tesi che ci viene a raccontare è molto più grave. Quello che è accaduto sabato è stato volutamente permesso E questo ci riporta agli anni più bui della storia italiana. È stato calcolo. Siamo tornati alla strategia della tensione”.
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