Mancano pochi giorni alla chiusura della campagna elettorale per i ballottaggi delle Comunali. Diverse grandi città sono chiamate ad eleggere il loro nuovo sindaco. Tra queste, le più importanti sono certamente Roma e Torino. Nella Capitale, al primo turno si è piazzato primo il candidato del centrodestra Enrico Michetti. Ma, secondo molti osservatori, Roberto Gualtieri del centrosinistra dovrebbe riuscire a sopravanzarlo. Ma il vero convitato di pietra di questa tornata elettorale sembra essere l’astensionismo, arrivato a toccare picchi di oltre il 50% nel primo turno.
“Le campagne elettorali non si stanno combattendo, almeno non a Roma e non a Torino. E questo avvantaggia il centrosinistra che contando su un elettorato mediamente più politicizzato e disciplinato – dichiara Cristopher Cepernic, politologo dell’Università di Torino – finirà per vincere sulla scorta dell’abbandono delle urne da parte dei moderati”. Una previsione infausta per il centrodestra che, secondo il professore, non otterrà il voto di molti moderati a causa delle polemiche su fascismo ed estremismo scoppiate nei giorni scorsi.
Il caso Morisi, l’inchiesta Lobby nera di Fanpage e l’assalto di Forza Nuova alla sede della Cgil, secondo il professore, stanno condizionando in modo decisivo le scelte dell’elettorato. Chi è già schierato non cambierà opinione ed andrà lo stesso a votare. Ma gli indecisi resteranno a casa. I timori del centrodestra a Roma sono concentrati in una frase che Michetti va ripetendo da giorni come un mantra. “Io ho avuto le tessere della Democrazia Cristiana e dell’Azione Cattolica”, ricorda a tutti il candidato del centrodestra per scansare i sospetti sulle sue trascorse simpatie per l’estrema destra.
Situazione simile anche a Torino. Qui la poltrona di sindaco se la giocano in un testa a testa Stefano Lo Russo del centrosinistra e Paolo Damilano del centrodestra. Anche in questo caso, il testa a testa potrebbe essere deciso dal voto degli elettori moderati.
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