I recenti scontri di piazza scoppiati a Milano in occasione dell’ultima manifestazione dei No green pass accendono un faro anche sui movimenti di sinistra. Dopo i gravissimi fatti di Roma del 9 ottobre, culminati con l’assalto di Forza Nuova alla sede della Cgil, gli occhi dei media sono rimasti puntati per giorni sulle presunte infiltrazioni fasciste nei cortei no pass. Ma gli arresti e le tensioni nel capoluogo lombardo hanno per protagonisti manifestanti legati all’universo anarchico, dei centri sociali e anche dei vecchi comunisti.
“La mia sensazione è che il gruppo originario di persone che criticano il vaccino e vivono il green pass come una forma di costrizione sia diventato una calamita di soggetti che manifestano il loro dissenso per problemi sociali ed economici emersi dopo la pandemia”. Suonano come profetiche queste parole, pronunciate qualche giorno fa da Alberto Nobili, capo del pool Antiterrorismo della procura di Milano. E, infatti, gli ormai tradizionali appuntamenti in piazza del sabato a Milano sembrano essere partecipati da movimenti di provenienza sempre più ampia.
A dimostrare l’infiltrazione dei movimenti anarchici nelle manifestazioni di Milano sono i due arresti avvenuti sabato scorso, insieme all’identificazione di decine di persone. Tutte appartenenti all’area anarchica gravitante intorno ai centri sociali. Manifestanti che avrebbero tentato persino di dirigersi verso la sede della Cgil, rischiando di replicare quanto già accaduto nella Capitale. Tra le circa cento persone identificate, una quarantina sono considerate “aderenti all’area anarchica milanese e varesina”.
Non solo anarchici però a Milano. A sfilare in modo pacifico, oltre al senatore ex M5S Gianluigi Paragone, c’erano anche i membri del Partito Comunista di Marco Rizzo. Quest’ultimo ha proclamato uno sciopero generale dal 15 al 20 ottobre “contro il green pass e ogni forma di ricatto sul luogo di lavoro”. Su posizioni simili a quelle dei comunisti ci sono poi anche i sindacati di base Cobas, Usb e Cub, in aperto scontro con i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil.
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