Enrico Letta non riesce a contenere la sua soddisfazione. Sono passate solo poche ore dalla chiusura delle urne dei ballottaggi delle elezioni Comunali. Il centrosinistra ha stravinto nelle due città più importanti: Roma e Torino. I nuovi sindaci Roberto Gualtieri e Stefano Lo Russo hanno entrambi toccato quota 40%. Forse è per questo che il segretario del Pd si lascia andare ad una battuta che sa molto di provocazione nei confronti dei leader del centrodestra, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
“Voi ci scherzate, ma io non sono felicissimo. Abbiamo vinto troppo, quando si vince troppo poi succede qualche casino. Bisognava fosse tutto molto più contenuto, ora sarà un guaio gestire”. Con queste parole ironiche, al limite della presa in giro degli avversari, Enrico Letta commenta su Radiouno l’esito delle recenti elezioni che hanno portato Roberto Gualtieri a diventare sindaco di Roma e Stefano Lo Russo a sostituire Chiara Appendino a Torino.
“Parlando seriamente – continua Letta cambiando tono – c’è il problema dell’astensionismo. E c’è il problema di aver eletto tutti sindaci uomini, c’è un maschilismo di fondo. Saremo un Paese moderno quando uomini e donne saremo alla pari. La politica è lo specchio della società”.
“Posso dire – insiste il segretario Pd – che la più bella soddisfazione è stata la settimana scorsa quando, sulla spinta di una giovane deputata piemontese, Chiara Gribaudo, abbiamo approvato una legge sulla parità salariale. Ed è incredibile che si debba approvare una legge per arrivare alla parità salariale, che evidentemente non c’è. Quando si crea una squadra, una giunta o una segreteria, ci si dà delle regole e funziona con la divisione in quote. Quando si deve scegliere una figura apicale, viene fuori tutto il maschilismo strutturale del nostro paese. È un problema gravissimo”, denuncia. “Alla fine il meccanismo del doppio turno ha funzionato e quello di una coalizione larga, ci lavoro da tempo, ci si può incontrare, capire e fare convergenze”, conclude Letta.
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