Esordio di Stefano Puzzer in uno studio televisivo. Il leader dei portuali di Trieste, poi divenuto coordinatore della protesta anti green pass di tutti i movimenti cittadini, decide di accettare l’invito di Mario Giordano per partecipare in diretta all’ultima puntata di Fuori dal coro. Puzzer inizialmente sembra un po’ imbarazzato con la sua pettorina gialla. Ma durante l’intervista si scioglie per difendere le ragioni della protesta e annunciare una nuova mobilitazione dei portuali.
Il conduttore mostra alcune immagini delle proteste pacifiche dei no green pass in piazza Unità d’Italia a Trieste. Appena la linea torna allo studio, domanda al suo ospite se il giorno successivo, mercoledì 27 ottobre, i portuali torneranno a scioperare e a manifestare nella zona del porto. Stefano Puzzer conferma che, al termine di un’assemblea tra lavoratori portuali, è stato deciso di ritornare a manifestare. Anche perché il consiglio dei Ministri che avrebbe dovuto fornire qualche risposta ai manifestanti è stato spostato a giovedì.
Incalzato dalle domande del conduttore, il leader dei portuali non specifica chiaramente se la manifestazione si concluderà nuovamente con un sit-in di fronte ai varchi del porto. “Ma voi che cosa vi aspettate dal governo? Pensate davvero che possa togliere il green pass sulla base della vostra richiesta?”, gli domanda allora Giordano. “Noi ci aspettiamo che qualcuno in queste giornate abbia parlato con il governo italiano. – questa la replica secca di Stefano Puzzer – L’Europa o altri Stati esteri speriamo siano riusciti a far ragionare il nostro governo. Perché noi dall’Italia non ci aspettiamo nulla”.
Mario Giordano ricorda allora al suo ospite che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha parlato di “frange di estremisti” presenti al porto di Trieste al posto dei portuali, rimasti in pochissimi. Stefano Puzzer risponde parlando dell’intervento delle forze dell’ordine di qualche giorno fa come di una “pagina vergognosa per l’Italia. Noi non abbiamo mai bloccato il porto. Abbiamo lasciato libera scelta ai lavoratori di poter andare a lavorare. Ma la funzionalità piena del porto non c’è neanche adesso. Quasi la metà dei lavoratori portuali per scelta non sta andando a lavorare. Chi come me è vaccinato e chi non è vaccinato non hanno nessuna intenzione di cedere a questo ricatto per andare a lavorare”, conclude.
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