Due killer assoldati da un narcotrafficante pronti ad uccidere Sigfrido Ranucci. È lo stesso conduttore di Report a fare questa sconcertante rivelazione durante la sua partecipazione ad Un giorno da pecora su Radiouno. Il giornalista aggiunge anche di vivere sotto scorta 24 ore su 24 dall’agosto scorso. Ad avergliela giurata sarebbe un criminale detenuto, legato al traffico di droga della ‘ndrangheta con il Sudamerica.
“Da metà agosto sono sotto scorta 24 ore su 24. C’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri. Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie di ‘ndrangheta”. Sono queste le agghiaccianti parole utilizzate da Sigfrido Ranucci durante la puntata di Un giorno da pecora di martedì 26 ottobre. Una dichiarazione che lo stesso Ranucci è costretto ad approfondire raggiunto dall’Ansa.
“Era un paradosso, è un uomo molto pericoloso al comando di una piazza del narcotraffico. – dichiara Ranucci spiegando perché abbia utilizzato il termine buontempone – Negli anni passati ha avuto anche legami con il cartello di Pablo Escobar, con la destra eversiva, e non solo. Le indagini sono partite a luglio e a metà agosto, quando è stato tramite indagini accertato dagli investigatori che aveva dato l’ordine a due killer stranieri di colpirmi”.
Per questo motivo, aggiunge, “hanno deciso di intensificare la scorta. Dal 2009 sono sotto tutela. La mia abitazione è già attenzionata, ora è sorvegliata anche di notte”. Insomma, si lamenta Ranucci, “non posso muovermi liberamente senza due persone che mi seguono negli spostamenti. Ho le macchine sotto casa in auto con loro e non posso portare nessuno con me”. Per quanto riguarda i killer stranieri, invece, “mi hanno detto così gli investigatori, forse due albanesi, ma non c’è certezza, devono avere riscontri, c’è un’indagine”. Il cosiddetto buontempone, infine, “pare una volta abbia ordinato di colpire un avvocato. Si è salvato per miracolo per la fuoriuscita di un proiettile, che non ha toccato organi vitali”.
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