All’indomani della bocciatura in Senato del Ddl Zan, parte la caccia ai franchi tiratori e monta la delusione di chi sperava nell’approvazione della legge sull’omotransfobia. Tra i maggiori sospettati di aver affossato il Ddl con il voto segreto ci sono i senatori renziani di Italia Viva. Ma si fa anche qualche nome di senatori di Pd e M5S. Tra la più infuriate c’è l’ex parlamentare transgender Vladimir Luxuria. Ma anche il mondo dello spettacolo è in rivolta. Fedez punta il dito contro Renzi. Mentre Paola Turci parla di “applausi e sfottò miserabili” in aula.
Lo spettacolo dei senatori di centrodestra, che si abbandonano ad una esultanza sfrenata subito dopo il voto che ha imposto la tagliola al Ddl Zan, non va proprio giù a Paola Turci. L’artista si lascia intervistare da La Stampa. “Il Ddl Zan è stato affossato al Senato e una parte dei parlamentari si è alzata urlando e applaudendo. – le domanda il giornalista – Qualche politico si è preso gioco di chi avrebbe voluto passasse una legge contro l’odio di genere postando degli sfottò su Twitter. Cosa ne pensa?”.
“Il peggio possibile. Ho trovato gli applausi e gli sfottò delle espressioni miserabili, indegne di un popolo che si definisce democratico e civile. – questa la replica secca di Paola Turci – I diritti umani sono di tutti ed è stato davvero penoso assistere a quello spettacolo. Alcuni partiti si definiscono liberali ma mi sa che non lo sono affatto. Anzi siamo sempre più allineati ai paesi europei autoritari. Alla Russia, alla Turchia dove vigono sistemi nei quali non mi riconosco”.
“Con il voto di oggi si è andati contro la Costituzione ma anche contro la nostra stessa conoscenza. Chi si dichiara contro il Ddl Zan in realtà fa una dichiarazione di ignoranza e si allea con chi pensa che i gay siano diversi e da perseguire. Ricordiamoci che in Italia solo il 17 maggio 1990 l’omosessualità è stata tolta dalle malattie mentali”, aggiunge con amarezza.
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